Forza Italia: l’esodo continua. Si dimettono sindaci, consiglieri comunali e di circoscrizione
La nota del movimento politico culturale Avanguardia. “Consumato strappo con la base. Il nostro futuro è fuori dal partito”.
È un vero e proprio terremoto politico quello che si consuma in serata in Forza Italia.
Dopo le dimissioni del sindaco di Catania, Salvo Pogliese e del vice coordinatore regionale Basilio Catanoso, anche gli esponenti del movimento politico culturale Avanguardia comunicano di abbandonare il partito di Berlusconi.
Si tratta di Massimiliano Giammusso, presidente del movimento politico culturale Avanguardia, sindaco di Gravina di Catania, che si dimette contestualmente da dirigente provinciale di Forza Italia, dei vicepresidenti Erio Buceti, presidente della 4°municipalità di Catania, Bruno Spitaleri, consigliere del Comune di Pedara e di Luca Scrofani, segretario politico del movimento; di Luca Sangiorgio, consigliere del Comune di Catania, che si dimette dal ruolo di vice coordinatore di Forza Italia a Catania; di Carmelo Nicotra, consigliere del Comune di Catania; di Fabio Savasta, consigliere del Comune di Mascalucia; di Gaetano Agosta, Consigliere del Comune di Vizzini; di Maria Concetta Ginardi, consigliera della 3° circoscrizione di Catania; di Cesare Marzullo, coordinatore di FI nella 4° municipalità di Catania; di Orazio Scalia, consigliere del Comune di San Pietro Clarenza; di Francesco Ferlito e Paolo Kory, consiglieri del Comune di Gravina di Catania; di Giovanni Rametta, consigliere del Comune di Avola; di Pietro Formica, consigliere del Comune di Milazzo; di Marco Sanfilippo, presidente del Consiglio comunale di Nicolosi.
In una nota, a nome anche dei militanti e simpatizzanti del movimento scrivono:
“La presentazione della lista dei candidati di Forza Italia alle elezioni europee rappresenta l’epilogo della deriva neo-centrista in cui è stato trascinato il partito dal coordinatore regionale Gianfranco Micciché.
Un percorso iniziato con le scelte fortemente discutibili fatte in occasione delle scorse elezioni regionali, continuato con le elezioni nazionali del 4 marzo scorso e che si conclude oggi con lo strappo definitivo”.
“Questi “capi bastone” – afferma il movimento – hanno sacrificato le idee di buon governo e libertà che ispiravano il partito sull’altare del compromesso e dell’inciucio, tradendo l’elettorato di riferimento, che attendeva invece un rilancio del partito su basi programmatiche aderenti alle istanze dei siciliani. Si è scelto di seguire una finta strada “moderata”, che in sostanza ha fornito l’alibi ai soliti noti per poter passare da destra a sinistra senza colpo ferire: una maglia buona per tutte le stagioni che ha consentito a personaggi provenienti dalle esperienze dei governi Crocetta e Renzi di essere premiati dalle scelte del partito. Il nostro movimento – e i singoli esponenti presenti all’interno di tante amministrazioni locali del territorio – considera fuori da ogni logica e regola di politica reale la scelta di escludere Catania e gran parte della Sicilia orientale dalla presenza di una rappresentanza all’interno della lista dei candidati al Parlamento europeo. Il nostro gruppo è fermamente convinto che queste decisioni rendano più debole il partito e lo releghino a una condizione di marginalità politica ineluttabile. Per questo condividiamo e diamo seguito alle posizioni assunte dal sindaco di Catania Salvo Pogliese e dall’on. Basilio Catanoso che hanno deciso di lasciare ogni incarico dal partito”.
In copertina immagine di repertorio
- Posted by Redazione
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