Il primo cittadino e il vice coordinatore regionale abbandonano il partito di Berlusconi per la mancata rappresentanza del territorio metropolitano alle prossime elezioni.
Giungono a distanza di poco tempo in redazione le note del sindaco di Catania, Salvo Pogliese, e del vicecoordinatore regionale di Forza Italia, Basilio Catanoso, che sanciscono la fine del loro rapporto col partito di Berlusconi.
“La decisione di impedire che il territorio metropolitano di Catania avesse una rappresentanza nella lista di Forza Italia alle Europee – scrive Pogliese – rappresenta l’ennesima conferma dell’inadeguatezza della guida politica del partito in Sicilia. Un’offesa al lavoro di una classe dirigente che a Catania ha conquistato le percentuali più alte d’Italia sia alle elezioni politiche del marzo 2018 che alle ultime elezioni comunali, eleggendo al primo turno il sindaco, l’unico di FI in tutta Italia di un comune metropolitano”.
Secondo Pogliese “è ormai evidente che troppe cose ci dividono da Miccichè e dalle sue estemporanee sortite. Solo per citarne alcune: le incoerenti prese di posizione sull’immigrazione sostenute insieme a Laura Boldrini e a braccetto coi centri sociali; la conduzione di una battaglia di retroguardia a tutela dei vitalizi; l’ostentata insensibilità nel ruolo di presidente dell’Ars per i problemi economico finanziari del comune di Catania, nonostante una trasversale convergenza; per non parlare della sua divisiva candidatura alle regionali del 2012, che causò la sconfitta del centrodestra e la vittoria di Crocetta”.
E conclude: “Ringrazio Antonio Tajani, Annamaria Bernini e Maurizio Gasparri per il generoso estremo tentativo di fermare la scelta scellerata di escludere Catania dalla lista. Purtroppo, però, devo prendere atto che il partito per cui mi sono sempre coerentemente battuto, anche stavolta in Sicilia ha imboccato la strada dell’autodistruzione. Per queste ragioni lascio ogni incarico da Forza Italia”.
Dal canto suo Catanoso afferma: “Rassegno le mie dimissioni da vice coordinatore regionale e da Forza Italia. Come avevo già capito ad inizio marzo, quando ho comunicato che non vi erano le condizioni per una mia candidatura alle Europee, oggi ribadisco che quella mia scelta si è rivelata lungimirante: Fi non è più in grado di esprimere una linea politica chiara, sicura, in linea con il mio, il nostro percorso e coerente con la linea politica che contribuì nel 2008 alla costituzione del PdL.
E prosegue: “Mi dispiace per il presidente Berlusconi, che ha rappresentato e continua, a mio giudizio, a rappresentare per l’Italia una certezza, per il suo spirito di sacrificio a servizio del Paese, ed ancora mi dispiace per tutti coloro che, dirigenti e militanti, si sono impegnati in buona fede in Fi lottando per le proprie idee.
Conclude poi Catanoso: “Spinto anche da tanti amici che condividono questo pensiero, rimaniamo nell’agone politico: abbiamo coerentemente voluto evitare decisioni affrettate, per far comprendere le motivazioni profonde della scelta e per dimostrare che la nostra prima preoccupazione non è certo quella di rivendicare posizioni ma piuttosto di dare voce alle idee per cui ci siamo sempre battuti.
Una pausa di riflessione, quindi, per contribuire, da Destra, alla costruzione di una nuova coalizione di Centrodestra: unita, riconoscibile, chiara, che sappia interpretare i desideri e tutelare i diritti e gli interessi degli italiani e della nostra Terra”.