Grazie al Programma “Marco Polo” gli studenti frequenteranno il corso propedeutico di lingua italiana e potranno direttamente iscriversi in senza dover tornare in Cina.
Per dieci mesi Zhao Yun, Wang Xiaozhou, Liu Haining e Yin Hao, tutti originari della città di Qing Dao, provincia di Shan Dong nel nord della Cina, frequenteranno il corso propedeutico di lingua italiana della “Scuola di Lingua e Cultura italiana per stranieri” diretta da Sissi Sardo e successivamente si immatricoleranno ai corsi di laurea triennale in Informatica e in Economia aziendale.
Il rettore Francesco Basile li ha ricevuti ieri pomeriggio in rettorato, insieme con le delegate alla Internazionalizzazione Maria Alessandra Ragusa (ambito scientifico) e Renata Rizzo (ambito bio-medico) e con la responsabile della Scuola di Lingua. I ragazzi, impegnati in un tour che comprende i palazzi storici dell’ateneo catanese, gli impianti sportivi del Cus Catania e anche la Riserva naturale integrale “Isola Lachea e Faraglioni dei Ciclopi” (gestita dal centro di ricerca universitario Cutgana), erano accompagnati dall’interprete Zhu Chao e dal componente dello staff cinese Chong Qun Jiang.
Il tutto è possibile grazie al Programma “Marco Polo”, istituito a metà degli anni Duemila dalla Conferenza dei Rettori delle Università Italiane, che si pone l’obiettivo di incrementare la presenza di studenti cinesi negli atenei del nostro Paese tramite l’organizzazione di specifici corsi propedeutici di lingua italiana per la frequenza di un corso di laurea o di laurea magistrale, dopo la concessione del visto d’ingresso per studio in Italia. Una volta superato l’esame finale del corso di italiano, gli studenti cinesi sono esonerati dalla prova nazionale di italiano e potranno perfezionare l’immatricolazione in Italia senza dover tornare in Cina.
Soddisfazione è stata espressa dal rettore Francesco Basile che, nel ringraziare gli studenti cinesi «per aver scelto Catania per i loro studi», ha sottolineato come «l’Ateneo catanese, grazie al Programma Marco Polo, è chiamato a dimostrare di essere attrattivo in campo internazionale per un futuro coinvolgimento di altre “matricole” straniere». E rivolgendosi agli studenti cinesi ha evidenziato «il sostegno costante dell’Università di Catania, da parte dei tutor e dei docenti, per migliorare la conoscenza della lingua italiana, per favorire l’inserimento in ateneo e per la formazione garantita dai due corsi di laurea scelti».
«Proprio l’Università di Catania – ha aggiunto il rettore – sta puntando forte sul Programma Marco Polo in virtù dell’attenzione che le strutture didattiche e scientifiche dell’Ateneo mostrano verso l’area geografica e culturale dell’Asia orientale e meridionale e, in particolare, verso la Cina e, inoltre, siamo disposti ad ampliare il numero dei posti disponibili nei corsi di laurea per studenti cinesi».