Ritrovata stamattina al centro del campo dello Stadio Angelo Massimino. Ignoti gli autori del gesto intimidatorio. Pogliese: “Un fatto di violenza molto grave”. L’Ad etneo: “Questi soggetti non sono e non saranno mai tifosi” rossazzurri.
Nella mattinata di oggi è stata ritrovata al centro del campo dello stadio Angelo massimino una testa mozzata di maiale travisata con una parrucca bionda e un paio di occhiali. In essa un biglietto con frasi d’insulto diretti all’Amministratore delegato del Calcio Catania Pietro Lo Monaco. La scoperta è stata fatta dai giardinieri che si dovevano occupare della manutenzione del manto erboso. Sul luogo è intervenuta la Digos di Catania, che ha provveduto a sequestrare la testa di maiale ed ha avviato le indagini. Nello stadio non è attivo il sistema di video sorveglianza, che viene tenuto acceso soltanto prima, durante e dopo le gare. La Procura di Catania ha aperto un’inchiesta.
Il sindaco Salvo Pogliese ha espresso piena solidarietà all’amministratore delegato del Catania calcio Pietro Lo Monaco per il vile gesto di cui è stato oggetto e ha condannato fermamente l’episodio del macabro ritrovamento nello stadio Massimino. ”Un fatto di violenza molto grave -ha commentato il sindaco Pogliese- che nulla centra con lo sport, che invece è sana passione, agonismo e voglia di affermare i valori della leale competizione. Mi auguro che presto vengano individuati i colpevoli per contribuire ad allontanare ogni forma di violenza dal calcio e dallo sport in genere. A Pietro Lo Monaco e alla società del calcio Catania un forte abbraccio mio personale e dell’intera amministrazione comunale”.
L’Amministratore Delegato del Calcio Catania Pietro Lo Monaco affida al sito ufficiale dichiarazioni e riflessioni, riferite all’intimidazione inscenata da ignoti allo stadio “Angelo Massimino” ed oggetto di indagini della Digos e di un’inchiesta della Procura di Catania: “Il rispetto delle indagini in corso ed in generale del lavoro delle forze dell’ordine e della magistratura, nelle quali ripongo massima fiducia, esclude l’opportunità di un commento approfondito sul fatto. Vorrei però ribadire che la città di Catania e la passione sincera manifestata dai catanesi per la società Calcio Catania, sentimento sempre dimostrato con una corretta e costante partecipazione, non meritano di essere offuscati da questi gesti. Catania è ben altro: l’immagine di Catania, che ci rende orgogliosi, va difesa da certi individui, spinti esclusivamente dal desiderio di ritagliarsi quel minimo spazio da protagonisti che altrimenti non avrebbero mai. Questi soggetti non si rendono conto che non sono, e non saranno mai, tifosi del Catania. Manifesto il mio pensiero, quindi, proprio per tutelare il buon nome del nostro club, della città e di chi ama il calcio”.
Il presidente della Lega Calcio Francesco Ghirelli in una lettera scritta all’Ad del calcio Catania Pietro Lo Monaco ha scritto: “L’atto ignobile di cui sei stato bersaglio , si qualifica da solo: un atto delinquenziale che mi auguro le forze dell’ordine preposte possano colpire, assicurando alle patrie galere chi lo abbia compiuto. So che tu sei forte e non arretrerai di un centimetro, anzi sarai ancora più combattivo. Io, la Lega Pro ti siamo vicini e pronti a schierarci con te. Dicci pure cosa possiamo fare più e meglio. Una parola ai delinquenti autori dell’ignobile e vigliacco gesto: Pietro ama il Catania, si spende per riportare il club lassù ove merita stare; voi non siete tifosi di una maglia tra le più gloriose del calcio italiano, voi siete feccia che rovina il lavoro serio, il tifo vero, l’amore forte. Caro Pietro, ti sono vicino con affetto e stima, Francesco”.