Comitato 10 febbraio: Provini lascia la presidenza. Dimissioni anche per Scollo
Il coordinatore provinciale “Passo importante. Ad altri l’opportunità di intraprendere questo entusiasmante percorso”.
Dopo tre anni passati alla guida del Comitato 10 Febbraio – Catania, Luigi Provini si è dimesso dall’incarico. Insieme a lui lascia anche il coordinatore provinciale Antonio Scollo. Il comitato, che si occupa di ricordare le vittime delle foibe e gli esuli del confine orientale italiano, ha perso pertanto due elementi in un colpo solo.
“Dal Gennaio 2016 – ha detto il presidente dimissionario – ho avuto l’onore di presiedere i lavori del C10F – CT, quella che oggi si conclude è stata una delle esperienze più belle della mia vita. L’attività del Comitato 10 Febbraio ha un respiro nazionale; l’organizzazione, infatti, è strutturata in tutta Italia e ogni anno tantissime persone si mettono in moto per sensibilizzare e informare la gente su una pagina del nostro paese che la storia ha colpevolmente dimenticato per troppo tempo”.
E sulle motivazioni delle sue dimissioni: “Lascio perché credo sia giusto che altri abbiano la possibilità di vivere una così significativa e formativa esperienza. Abbiamo fatto conoscere questo tragico capitolo del nostro passato a molta gente che non lo conosceva. Alla faccia di chi ancora, vergognosamente, lo nega. Il supporto di chi ha vissuto, in maniera diretta o indiretta, sulla propria pelle le vicende degli anni Quaranta è stato toccante; un abbraccio doveroso va a Viviana Dalmas, a Stefano Bettanin, alle sorelle Dusman e uno, ancora più forte seppur ideale, a Livio Musina che purtroppo ci ha lasciati. La mia gratitudine va anche alle forze dell’ordine che hanno sempre garantito la nostra sicurezza. Sono felice di aver, insieme a quanti hanno voluto coadiuvarmi, riunito tanta gente intorno a questo nobile tema”.“
Antonio Scollo ha dichiarato che “Una scelta così avviene fisiologicamente; è giunto il tempo di cedere l’onore di questa carica tenendo sempre in alto il ricordo dei martiri e degli esodati delle terre irredente. Ho avuto modo di conoscere tanta gente, e di stare al fianco di un Presidente con la “P” maiuscola sempre in prima fila.
L’impegno è stato qualitativamente efficace e costante, e con la stessa serietà decidiamo, insieme di fare questo passo importante e dare ad altri l’opportunità di intraprendere questo entusiasmante percorso”.
Luigi Provini ha quindi ringraziato Michele Pigliucci (Presidente nazionale del C10F) “che non mi ha mai fatto mancare la sua collaborazione e il sostegno alle nostre attività. Insieme a lui ringrazio pure Emanuele Merlino (Vice Presidente nazionale) il quale fornisce continuamente contributi di grande valore culturale (ultimo la graphic novel “Foiba Rossa” su Norma Cossetto). La mia riconoscenza va poi a Marco Pricoco, che mi ha preceduto nella presidenza del C10F – CT, e a Sebastiano Flaminio, che da tempo lavora dietro le quinte del comitato catanese; sono due persone perbene con sani valori e principi, una rarità per i nostri tempi. Poi c’è Antonio Scollo che è stato, in questo periodo, vice presidente e coordinatore provinciale del C10F – CT. A lui sono legato da una fraterna amicizia; il suo apporto, di assoluta qualità ed efficacia, mi è stato fondamentale”.
Infine Provini ha sottolineato le iniziative connesse al “Giorno del Ricordo” tra il 2016 e questi primi mesi del 2018.
“Mi auguro di aver contribuito positivamente a portare avanti un cammino che, a Catania, prosegue da oltre un decennio. I bei momenti sono stati tanti; uno che ricordo con particolare piacere risale al 10 Febbraio 2017. È stato bellissimo vedere, per la prima volta in assoluto in città, il maxischermo di Piazza Università a Catania illuminato, durante la consueta “Fiaccolata del Ricordo”, in onore delle vittime delle persecuzioni titine. Non era mai successo, non finirò mai di ringraziare l’amico Luciano Catotti per il bel gesto, di incommensurabile significato. I catanesi hanno mostrato grande sensibilità e rispetto per le iniziative del nostro comitato; quest’anno, alla Fiaccolata, eravamo oltre cinquecento”.