Manifestazione contro il contratto firmato dai confederali. Usb “Norme liberticide”.
Domani, oltre allo sciopero degli infermieri si terrà anche quello del mondo della scuola. L’Usb Catania ha deciso di manifesterà per le vie cittadine in concomitanza con lo sciopero generale nazionale indetto dalla stessa Unione sindacale di base insieme a Usi, Unicobas, Cobas, coordinamenti di base dei diplomati magistrali, Cub e che prevede una manifestazione davanti alla sede del MIUR a Roma.
L’Usb scuola Catania, che lunedì scorso ha svolto un’assemblea sindacale con oltre 300 partecipanti presso il teatro della Scuola Media Statale Dante Alighieri ha deciso di organizzare un corteo il cui concentramento è prevista dalle 9 di domani, 23 febbraio in piazza Roma.
Stasera alle ore 19, presso la sede provinciale dell’USB Catania, in via Caltanissetta 3 (nei pressi di piazza Jolanda), si svolgerà un incontro organizzativo sulla giornata di mobilitazione del 23 febbraio.
Lo sciopero è stato indetto contro la firma del nuovo contratto firmato dai sindacati confederali della scuola giudicato “Miserabile» da Unicobas, e “Ignobile mancetta” da parte dei Cobas. Il personale avrebbe perso fino a 18 mila euro in dieci anni di blocco a fronte di un aumento medio di 96 euro mensili lordi a cui si aggiungono circa 400 euro di arretrati.
Alla notizia di malcontento, così come riportato sul Il Manifesto, i sindacati confederali hanno commentato di essere “Convinti di avere compiuto, firmando, una scelta giusta e coerente: gli aumenti che il personale della Scuola a breve riceverà valgono infinitamente più delle tante chiacchiere che si fanno e che lasciano il tempo che trovano. Sono stati recuperati spazi importanti –hanno aggiunto – al punto che da sponde opposte si sostiene che avremmo inferto un altro duro colpo alla legge 107 (la Buona Scuola)”.
L’Usb fa sapere attraverso una nota apparsa nel proprio sito che si scende in piazza affinché: “I comuni attuino procedure di stabilizzazione che tutelino tutto il personale precario che opera nei servizi educativi e scolastici valorizzando l’esperienza professionale; vengano convocati i tavoli di confronto sindacale a livello locale e nazionale per la riorganizzazione dei servizi con diminuzione dei carichi di lavoro nei Nidi e nelle Scuole dell’Infanzia; nelle nuove disposizioni Legislative: Legge 0/6 e Legge Iori finalizzate a definire il profilo professionale degli Educatori e una nuova gestione dei Servizi per l’Infanzia, vengano messe in atto dagli organi competenti, tutte le tutele per salvaguardare tutto il personale attualmente in servizio sia a tempo determinato che indeterminato e i Nidi e le Scuole dell’Infanzia pubblici e di qualità. Venga reinternalizzato tutto il personale operante nel settore”.