Pubblicato il: 8 January 2018 alle 10:01 pm
Pubbliservizi Ontario | Il presidente della partecipata replica alle critiche: “Tagli di stipendi per tutti, compresi i tre quadri presenti in azienda”.
di Elisa Catanzaro e Salvo Giuffrida
“I superminimi sono stati eliminati da giugno e stiamo chiedendo il rimborso di tutte le somme date illecitamente. I tagli del 30% del salario saranno fatti per tutti, non capisco come un sindacato possa dire una cosa del genere”.
Così risponde Silvio Ontario, presidente della Pubbliservizi S.p.A., contattato telefonicamente da Catania Pubblica, in risposta alle dichiarazioni della sindacalista Fisascat Cisl.
Ontario ha poi precisato che “Ci sono delle leggi che, come mi ha riferito l’avvocato Andronico, a cui ho chiesto un parere, permettono di toccare gli stipendi a tutti quanti. È un obbligo che abbiamo anche nel contratto quinquennale, c’è scritto che dobbiamo ridurre le spese del personale del 30% circa per fare andare avanti la società”.
Continuando nella sua spiegazione il presidente della Pubbliservizi ha poi dichiarato che “L’azienda ha una perdita sistemica, perché da quanto emerge da sondaggi che ha fatto Confindustria e da relazioni su aziende partecipate del Piemonte, queste hanno un carico del personale che va dal 65 al 72%. La Pubbliservizi invece ha un carico del 95% circa sul fatturato. È dunque una società che è in perdita sistemica, quindi se non si fa un taglio – ha continuato Ontario – l’azienda porterà debiti tutta la vita. In più ci sono le istanze di fallimento e pertanto se non riduciamo i costi non riusciremo mai ad uscire da questa situazione. Quindi o così o tutti a casa”.
Sul ripristino dei livelli del 2009 e sulla riorganizzazione aziendale Ontario ha detto che questi “Si ripristinano rimodulando la scala gerarchica. Noi li abbiamo eliminati, come scritto nel contratto, e stiamo facendo una nuova riorganizzazione gerarchica dell’azienda. Dobbiamo mantenerci, come da piano e da contratto, in un costo da 8 milioni di euro annui per i dipendenti, questo è l’obiettivo che ci ha dato la città metropolitana, ed è quello che presenteremo al tribunale per cercare di andare avanti e superare una situazione in cui ci sono più istanze di fallimento. In un momento così critico non è il caso quindi di fare una guerra senza motivo per i propri interessi personali, che lo stesso tribunale potrebbe non vedere di buon occhio”.
Circa le presenze di estranei all’interno di zone sensibili dell’azienda Ontario ha dichiarato che “Abbiamo un servizio di vigilanza che non permette a nessuno di entrare negli uffici. Può succedere che qualche familiare venga a trovare un dipendente, ma questo non lo ritengo importante per il futuro dell’azienda.
Sulle accuse a lui rivolte di lasciare intatto lo status quo Ontario ha quindi spiegato che se il nervosismo riguarda i contributi sindacali per lui “i sindacati sono tutti uguali e sto pagando con le priorità previste per legge”.
“Forse il problema – ha chiosato Ontario – è che hanno diatribe interne, quando invece dovrebbero unirsi, in questo momento di grande crisi, blindarsi e supportare il presidente per cercare di andare avanti. Poi se coloro che mi criticano sono gli stessi che durante tutto il mandato del dottor Messina, che sappiamo tutti come è andato a finire, (arrestato per corruzione nell’ambito dell’inchiesta “Cerchio Magico”) hanno fatto solo elogi, sono contento di essere criticato”.