Una petizione per chiedere al sindaco di confermare il proprio impegno sulla “questione femminile”. È quanto richiesto da Graziella Priulla del gruppo delle Voltapagina, che in una lettera indirizzata al primo cittadino, elenca le proposte avanzate sinora dal gruppo e rimaste inascoltate.
È possibile firmare la petizione on line al link
http://www.change.org/it/petizioni/prevenzione-alla-violenza-di-genere-e-sostegno-alle-donne
La petizione potrà inoltre essere sottoscritta anche questo venerdì alle 18 presso la libreria Feltrinelli (dove la Priulla, docente ordinaria di Sociologia dei processi culturali e comunicativi all’Università di Catania, presenterà il suo ultimo libro “C’è differenza”).
Di seguito il testo completo della lettera.
Al sig. Sindaco di Catania, senatore Enzo Bianco
Parlando dei progetti della Giunta da Lei presieduta, ha recentemente affermato che porrà la massima attenzione alla “questione femminile” facendo diventare Catania una città leader nell’azione di prevenzione alle violenza di genere e di sostegno alle donne.
Ne siamo felici, noi che da tempo, inascoltati/e, denunciamo il disagio di fronte al regresso culturale in cui ci viviamo, visibile nella violenza diffusa e nella degenerazione del rapporto tra i sessi; nella mercificazione del corpo femminile; nella difficoltà crescente ad affermare e difendere i diritti; nella contraddizione tra i meccanismi egualitari e vecchi stereotipi spesso ancora così forti.
Le sottoponiamo le proposte che abbiamo avanzato finora e che non hanno ricevuto alcuna attenzione da parte delle istituzioni cittadine:
– la creazione di una Casa delle donne (sull’esempio di Milano) in uno dei numerosi edifici abbandonati della città;
– il sostegno attivo ai Centri antiviolenza;
– un’opera di formazione continua degli operatori e delle operatrici di primo intervento;
– il supporto attivo del Comune all’introduzione e alla promozione dell’educazione di genere nelle scuole, e alla creazione di una rete appositamente formata di docenti;
– la collaborazione con l’Ateneo di Catania per la creazione di un Centro Studi di genere;
– il controllo della corretta applicazione della legge 194 negli ospedali della città;
– la richiesta alle testate locali di condividere un protocollo deontologico dell’informazione e della pubblicità.
Certi/e della Sua attenzione, Le chiediamo di voler organizzare un incontro per discuterne insieme.