Il gruppo ha perso il 21% del fatturato tra il 2012 e il 2016. Nel 2014 fu il turno della Carrefour a lasciare il Sud. Trattativa aggiornata all’11 aprile.
L’Auchan ha confermato la cessazione dell’attività per il 30 aprile ed ha informato che nessun player al momento è interessato al punto vendita di San Giuseppe La Rena a Catania.
Le posizioni disponibili nel territorio per ricollocare i 108 lavoratori sono purtroppo poche. La trattativa è stata aggiornata all’11 aprile. I lavoratori come atto di protesta stanno presidiando la galleria dell’ipermercato.
A darne notizia sono state le segreterie territoriali di Filcams Cgil, Fisascat Cisl e Uiltucs Uil di Catania, a seguito dell’incontro tenutosi ieri tra l’azienda e i vertici nazionali dei sindacati.
La crisi è esplosa il 3 aprile, quando è stata ufficializzata ai sindacati la chiusura del punto vendita, da cui è scaturito l’indomani il sit in di protesta dei lavoratori a piazza Università.
La situazione drammatica del colosso della distribuzione è, purtroppo, confermata dai numeri. Infatti, come riportato da Roberto Rotunno sull’edizione cartacea del “Fatto Quotidiano” di domenica 8 aprile, secondo un report di Mediobanca, Auchan ha perso il 21% del fatturato tra il 2012 e il 2016, tanto che nel 2015 sono stati 1500 i dipendenti ad essere stati mandati a casa.
Dietro questi numeri, ci sarebbe, continua l’articolo di Rotunno, una strategia di aprire più punti vendita ravvicinati che, nelle intenzioni dei francesi, doveva schiantare i rivali, ma che alla fine si è rivelato perdente.
Nei fatti, non solo a Catania, dove sono presenti due punti vendita vicini fra loro (non dimentichiamo l’ipermercato di Misterbianco), ma anche a Napoli, dove Auchan è presente anche a Giuliano, Mugnano, Volla e Nola, il risultato è lo stesso e a rischiare il posto di lavoro sono in 138 dipendenti.
I rappresentati dei lavoratori etnei intanto hanno chiesto che si ricerchi una “Soluzione all’interno del territorio catanese, anche attraverso piani di internalizzazione del lavoro come nel settore logistico, che tutte le aziende del Gruppo e consorelle come SMA, Leroy Merlin, Bricoman che negli anni hanno usato manodopera atipica ed a tempo determinato. La richiesta è che rientrino in campo a salvaguardia dei 108 lavoratrici e lavoratori”, ma Auchan non possiede le credenziali necessarie per discutere di ricollocazione in altre aziende e mantiene le sole linee guida di trasferimenti al nord e incentivazioni all’esodo.
La trattativa è stata per questo sospesa e rimandata nei prossimi giorni, sempre in sede aziendale. Dice Davide Foti, segretario generale della Filcams Cgil di Catania: “Continuiamo a rimanere in alto mare; le proposte di Auchan non sono per nulla soddisfacenti e non rispecchiano la realtà dei fatti. Oggi serve una figura istituzionale e garante per tutti, come la Prefettura e il Comune di Catania, per riportare sulla strada giusta una vertenza delicata e difficile”.
Serpeggia tra i sindacati che nelle intenzioni dei transalpini vi sia un progetto di disimpegno al Sud, così come dichiarato al “Fatto Quotidiano” da Fabrizio Russo della Filcams Cgil. Una strada già percorsa nel 2014 dal Carrefour, che ha concentrato i suoi punti vendita nel Nord del paese, senza, per altro, aver ottenuto risultati operativi soddisfacenti.