A denunciarlo l’Ugl che chiede un intervento immediato per la messa in sicurezza della zona.
“Nonostante i ripetuti appelli e i noti fatti di cronaca dovuti agli allagamenti e ai diversi incidenti verificatesi negli anni, si continua ad assistere ad un totale disinteresse e abbandono della zona industriale di Catania, area in cui sono situati i maggiori poli industriali etnei”.
A denunciarlo in una nota corredata di foto, Angelo Mazzeo, Segretario Generale Ugl Metalmeccanici. Il sindacalista sottolinea i disagi che i lavoratori stanno incontrando a raggiungere le aziende con le proprie auto, dopo le forti piogge degli ultimi giorni, a causa del manto stradale, definito da “terzo mondo”.
“Crepe e voragini – dichiara Mazzeo – che difficilmente possono essere evitate, soprattutto nelle ore notturne in cui la zona è totalmente al buio (illuminazione che manca nonostante le promesse compiute dopo la tragica rapina di anni addietro ai danni di un povero lavoratore), che hanno recato inevitabilmente un danneggiamento all’automobile e, in taluni casi, anche alle persone stesse”.
“Una situazione – continua la nota – indecente, che offende la città, i suoi lavoratori e che rappresenta un pessimo biglietto da visita per i numerosi clienti, fornitori e addetti ai lavori che arrivano nella zona da tutta Italia e dall’estero, impedendo in tal modo anche nuovi e ulteriori potenziali investitori, fonte di sviluppo e occupazione.”
“Questa condizione – aggiunge Mazzeo – non è concepibile in una zona ad alta densità di trasporti e scambi commerciali! Non possiamo discutere di sviluppo, se prima non saranno sanate definitivamente queste essenziali condizioni”.
“Chiedo pertanto – conclude il segretario generale Ugl – alle istituzioni di competenza di occuparsi seriamente e urgentemente delle infrastrutture pubbliche che riguardano la zona industriale catanese, mettendo in sicurezza le strade con il ripristino del manto (e non con il classico rattoppo catanese), con l’installazione di un’adeguata illuminazione e la bonifica di determinate aree ridotte ormai a pericolosa discarica”.