Questo l’appello della Cisl Etnea al sindaco di Catania, per salvaguardare l’occupazione.
“Sulle politiche sociali comunali occorre un percorso innovativo di confronto per salvaguardare l’occupazione, assicurare quantità e qualità delle prestazioni ai cittadini e un fisco locale più equo. Un confronto che veda allo stesso tavolo gli assessorati alle Politiche sociali, al Bilancio e tributi, al Personale e alla Scuola assieme alle forze sociali”.
È la proposta per rafforzare la contrattazione sociale al Comune di Catania avanzata dalla Cisl etnea che si appella al sindaco Enzo Bianco perché se ne faccia promotore.
“L’obiettivo, spiega Rosaria Rotolo, segretaria generale della Cisl catanese, è avere una visione reale, complessiva e più organica per realizzare il modello di welfare e fiscalità locale adeguato alle urgenze e alle esigenze attuali, corrispondenti a un sistema concreto che deve mettere al centro gli effettivi bisogni delle famiglie, le aspettative e le tutele dei lavoratori dei diversi settori interessati”.
Tale idea della Cisl di impostazione nuova, attraverso il confronto con i quattro assessorati indicati – che comprenda la contrattazione delle azioni, la programmazione sinergica delle attività e la relativa valutazione dei risultati raggiunti, il monitoraggio degli effetti sui cittadini del nuovo calcolo dell’Isee – parte dalla considerazione che è necessario avere contezza delle risorse economiche disponibili e che devono arrivare, delle figure professionali che devono essere impiegate, dei servizi di welfare per minori, anziani, disabili e tutti i soggetti svantaggiati, del servizio di igiene urbana (sistema rifiuti) e quindi delle esose bollette per i cittadini, delle strutture che vanno avviate, come gli asili nido e le attività contro dispersione scolastica.
“Anche se per ogni assessorato ci sono già dei singoli tavoli tematici in corso, conclude Rotolo, siamo convinti che oggi, dalla contemporanea presenza dei quattro assessorati strategici e dal confronto che ne scaturisce, mediante l’istituzione di una conferenza dei servizi permanente, si possa rispondere con più attenzione e tempestività alla condizione di povertà crescente che registriamo, e non solo a Catania, alla necessità di avere servizi continui e di qualità ai catanesi, e tributi locali che tengano conto delle difficoltà economiche dei cittadini e di tutela dei livelli occupazionali nei settori collegati”.