Il coordinatore regionale Usb ha inviato una lettera al ministro Salvini per sollecitare interventi risolutivi.
Una nota indirizzata al ministro degli interni Matteo Salvini, al sottosegretario di Stato Stefano Candiani e al Dipartimento dei Vigili del Fuoco del Soccorso Pubblico e della Difesa Civile nella persona del Capo Dipartimento Prefetto Salvatore Mulas, è stata inviata dal coordinatore regionale Usb Vigili del Fuoco Sicilia Carmelo Barbagallo per evidenziare la cronica carenza di personale operativo (autista soprattutto) in tutti i Comandi della Sicilia ed in particolare nel Comando di Catania.
“La realtà operativa del Comando di Catania – scrive il sindacalista – è tra le più complesse d’Italia, per la presenza di insediamenti industriali di terziario avanzato, di un moderno aeroporto, quarto nel paese per traffico passeggeri e merci, di un ambito portuale passeggeri e merci e a ciò si aggiungono rischi non indifferenti che incombono sul territorio orientale della Sicilia definito ad alto rischio Ambientale, sismico e vulcanico, emergenze affrontate nel 2018 tutte in successione, con grossi sacrifici da parte dell’esiguo personale”.
Nella nota Barbagallo ricorda che il comando etneo è il terzo per numero di interventi pro capite ma soffre di un’annosa carenza di personale, circa 128 unità a vario titolo, aggravatasi con il taglio di una componente a suo dire fondamentale ed insostituibile quale il Vigile Discontinuo-Volontario.
La forte ondata di calore che in questi giorni, ha investito la città etnea, ha messo in grossa difficoltà il dispositivo di soccorso, per carenza di personale e per mezzi guasti, spiega il sindacalista, Catania ha solamente un’autobotte in servizio per più di un milione di abitanti, e le APS quotidianamente si guastano, non esiste un backup: tutto ciò mette in serio rischio i soccorritori e la popolazione.
In queste condizioni, con il dispositivo di soccorso ridotto all’osso, i sacrifici sono all’ordine del giorno, spesso con decine di interventi in coda e niente raddoppio turni, causa mancanza mezzi di servizio. Inoltre il sindacalista lamenta anche il fatto che la formazione sia negata ormai da 6 anni per la carenza di personale.
È da tempo che l’organizzazione sindacale chiede la riclassificazione delle sedi e mezzi efficienti, ricordando che Catania è tra le prime in Italia come interventi pro capite.
“Anche questa volta, conclude, solo il caso ha scongiurato la tragedia! Ringraziamo i comandi limitrofi per il supporto datoci, ma non possiamo non esternare un grosso rammarico per il trattamento che ha una città metropolitana come Catania ma un’attenzione particolare va su tutta la Sicilia, territorio con peculiarità unica e con organico e mezzi non degni della regione più estesa d’Italia”.
Infine Barbagallo ricorda come negli ultimi 5 anni il Comando abbia perso 3 colleghi in servizio “che faremo in modo di tutelare a qualsiasi costo, perché per spirito di abnegazione, non siamo secondi a nessuno”.