Sul mercato il direttore ha preannunciato nuovi arrivi per rendere la squadra maggiormente competitiva.
Al termine della vittoriosa partita del Catania contro il Sion, valida per il Memorial “Angelo Massimino, in sala stampa è stato lo stesso Pietro Lo Monaco ad intervenire e analizzare il mercato rossazzurro e lo stato della squadra ad una settimana dal big match di domenica prossima in casa del Lecce.
Il direttore ha dichiarato che “Catania e Lecce non c’entrano niente con questa categoria. Purtroppo il destino le ha messe contro. I salentini hanno perso una sola partita e poi ha fatto un filotto tra vittorie e pareggi, tenendo una media spaventosa. L’unica partita l’ha persa contro il Catania. C’è da dire che anche noi – ha continuato Lo Monaco – abbiamo fatto un grande campionato, infatti siamo nella loro scia nonostante abbiamo perso 5 partite”.
Parlando del calciomercato il massimo dirigente rossazzurro ha spiegato che “Noi non guardiamo quello che fa il Lecce, andiamo per la nostra strada, tendendo presente che noi vogliamo fare il salto di categoria. Pertanto noi andremo ad iniettare laddove pensiamo ci sia bisogno, al fine di rendere la squadra ancora più competitiva. A giorni – ha continuato Lo Monaco – potremmo avere altre due soluzioni in arrivo”.
Lo Monaco ha anche parlato della sconfitta in casa contro la Casertana e ha espresso il suo disappunto per i tre punti persi dicendo che “Se la squadra ha superato lo shock per la sconfitta contro la Casertana bontà loro, io ancora non l’ho superato ancora e sono ancora avvelenato”.
Sulle influenze arbitrali nei risultati delle partite Lo Monaco ha ricordato che “A Trapani noi abbiamo avuto un arbitro di Lecce. Io ho fatto presente che forse non era opportuna una designazione del genere. Mi è stato detto che era il migliore arbitro in categoria. Poi la partita dice che – ha dichiarato Lo Monaco – sullo zero a zero l’arbitro nega un rigore quanto una casa al Catania. Quindi come fai a non pensare male? Siamo noi che ci prendiamo delle situazioni critiche e c’è le portiamo addosso. Queste sono delle considerazioni, ma i fatti dimostrano che quella designazione è stata sbagliata perché si da adito a chiacchiere”.