“La Direzione generale della previdenza militare, Previmil, ha respinto l’istanza di riconoscimento della dipendenza da causa di servizio e di concessione dell’equo indennizzo” avanzata dall’ex marò Salvo Cannizzo, deceduto lo scorso 17 settembre a causa di tumore al cervello causato probabilmente dal contatto con l’uranio impoverito, durante una missione in Kosovo. La risposta è stata fornita dal sottosegretario alla Difesa Filippo Milone durante la seduta dedicata alle interpellanze dei deputati dopo la sollecitazione del parlamentare del Pd Giuseppe Berretta.
“Mi rivolgerò al presidente della Regione Rosario Crocetta e al sindaco di Catania per porre un rimedio immediato rispetto ad una obiettiva mancanza dello Stato, che non è riuscito a trovare uno strumento per dare un sostegno economico alla famiglia di Salvo Cannizzo, un figlio del Mezzogiorno che ha servito il Paese, si è ammalato, ha perduto la vita e oggi non c’è più”, ha detto Berretta che il 3 ottobre scorso aveva presentato l’atto parlamentare. La risposta è stata giudicata “del tutto insoddisfacente” dal deputato catanese “per un approccio eccessivamente burocratico in una vicenda in cui mi sarei atteso parole di verità e speranza per la famiglia di Cannizzo, per dei figli che hanno perso il padre”.
“Lo stesso sottosegretario, prosegue Berretta, però ha confermato che in base agli attuali studi scientifici non si possa confermare ma nemmeno escludere un nesso tra l’esposizione all’uranio impoverito e lo sviluppo della malattia”. Il parlamentare nella sua interpellanza aveva chiesto al ministero della Difesa di assicurare un sostegno economico ai familiari del militare, congedato nel 2011 con una pensione di appena 769 euro al mese e deceduto dopo clamorose proteste come lo sciopero della chemioterapia, per chiedere un aiuto allo Stato con il riconoscimento della causa di servizio. “Capisco che c’è un iter burocratico da seguire, ma che Stato è quello che non considera le difficoltà dei cittadini tentando di porvi rimedio?” ha incalzato il parlamentare democratico rivolgendosi al sottosegretario alla Difesa e annunciando, appunto, che chiederà un intervento al presidente della Regione Crocetta e al sindaco Stancanelli in favore dei familiari del sergente Cannizzo.