La delibera per l’adozione del regolamento del Registro delle unioni civili è stata approvata con 23 voti favorevoli, uno contrario e dieci astenuti su 34 presenti, al termine di un dibattito protrattosi per oltre sei ore. In questo caso, trattandosi di un regolamento, era indispensabile la maggioranza assoluta di 23 affinché la delibera passasse.
“Da oggi la città di Catania è più civile, più tollerante, più aperta, più moderna” ha detto il sindaco di Catania Enzo Bianco commentando l’approvazione della delibera, che era stata delibata dalla Giunta il 23 dicembre del 2013.
Prima della votazione dell’atto, l’Amministrazione aveva fatto propri sei emendamenti – primi firmatari Ausilia Mastrandrea, Erika Marco (due), Giovanni D’Avola e Manlio Messina (due), Carmelo Sofia e Lanfranco Zappalà – mentre un altro, di Manlio Messina, è stato bocciato dall’aula.
“Ringrazio – ha detto ancora Bianco – il Consiglio comunale per la partecipazione, di grande valenza sia politica sia civile e di coscienza, al dibattito in aula. Sono molto soddisfatto di questa delibera approntata dal vicesindaco Marco Consoli, che ha lavorato con attenzione e serietà per mettere a punto meccanismi innovativi, tali da produrre effetti concreti nei rapporti con il Comune. Il Regolamento messo a punto è, come detto, estremamente innovativo. E oggi Catania è una città migliore”.
Il Sindaco, prima del dibattito, era intervenuto in Consiglio sottolineando come fossero già circa 150 le città che, da Milano a Palermo, a Siracusa, in Italia hanno già scelto di adottare il Registro delle unioni civili.
Nel documento approvato, ha sottolineato Consoli, l’unione civile viene definita come “stabile convivenza tra due persone maggiorenni non legate da vincoli matrimoniali ma affettivi o da motivi di reciproca assistenza materiale e morale”.
“Con l’approvazione della delibera – ha spiegato il vicesindaco – l’Amministrazione ha voluto testimoniare l’approccio laico, e lo dico da cattolico praticante, che bisogna avere nel governare una città. E nel garantire quindi a tutti i cittadini, a prescindere da sesso, etnia, religione, nazionalità e vincoli affettivi, il medesimo accesso a tutti i servizi. Sarebbe intollerabile che, oggi, continuassero a esserci cittadini di serie A e di serie B”.
Molto soddisfatta anche la presidente del Consiglio comunale Francesca Raciti: “Assicureremo a tutte le coppie di fatto catanesi conviventi, una volta iscritte nel registro delle unioni civili, il principio di parità nei confronti di quelle sposate, riconoscendo loro gli stessi diritti in materia di sanità e servizi sociali, casa, sport e tempo libero, diritto di cittadinanza e partecipazione”.
Per chiedere l’iscrizione nel Registro unioni civili bisognerà essere residenti a Catania e abitare insieme da almeno un anno.
Il Registro sarà istituito entro due mesi dal momento in cui il Regolamento – in vigore quindici giorni dopo la pubblicazione nell’albo pretorio della delibera approvata – diventerà esecutivo.