Il segretario generale Fistel Cisl Antonio D’Amico, e il segretario generale U.G.L. Cosimo Fichera, lanciano un forte allarme per le sorti in cui versa il Teatro Stabile di Catania.
“Le cause, scrivono in una nota, probabilmente sono da attribuirsi a rancori tra l’attuale gestione e la politica Regionale che già da questa estate ha penalizzato lo Stabile non reintegrando parte dei fondi decurtati come è stato invece per tutti gli altri teatri Siciliani compromettendo inesorabilmente il suo futuro”.
Le riflessioni delle segreterie sindacali proseguono “ci sono altre vicende, scrivono, che hanno punti oscuri su cui si dovrebbe far luce:
Il Presidente dello Stabile dimissionario da più di sei mesi a cui nessuno ha respinto nè accettato la sua decisione, perché si è dimesso? cosa è accaduto?
Il consiglio di amministrazione esiste ancora? E se esiste si riunisce solo per licenziare i lavoratori, come è avvenuto circa un mese fa? Ci poniamo questa domanda perché, dopo nostre richieste di incontro con il Direttore e il CdA per poter capovolgere questo infausta decisione, si sono presentati solo in due, il Direttore e il Vicepresidente. E il consiglio al completo? perché non si riunisce anche per decidere una strategia per rilanciare il Teatro?
Altro punto che fa riflettere è: se è in crisi lo spettacolo in stagione al teatro Verga perché avvengono tante trasferte? Così facendo si sta indisponendo l’unico alleato che abbiamo in questo momento: “l’abbonato”.
A oggi, ai lavoratori dello Stabile vengono erogati solo anticipi sullo stipendio che di mese in mese si riducono sempre più .
È a loro che va tutta la nostra preoccupazione e solidarietà.
Per questo e per i punti sopra esposti che chiediamo per il bene del teatro e per una sua nuova possibilità che qualcuno faccia un passo indietro”.