“Il presidio – avvertono- non si scioglierà finchè non vedremo il nostro contratto nero su bianco”.
di Chiara Carbone.
“Se non ci fanno il contratto, da qui non ci muoviamo”.
Così Rosario Condorelli, uno dei precari del Teatro Massimo, a Catania Pubblica.
Sono una trentina tra autisti, tecnici, portieri, falegnami e muratori, i lavoratori stagionali del Bellini che dallo scorso martedì sono riuniti in sit-in permanente al Teatro Sangiorgi.
Sono stati mesi difficili per i precari dell’Ente lirico, la cui posizione era rimasta in sospeso a causa della mancata approvazione della legge finanziaria.
Già a marzo erano saliti in segno di protesta sul tetto del Sangiorgi e a luglio avevano bloccato l’uscita degli strumenti dell’orchestra per il Festival Euromediterraneo di Siracusa, lamentando il fatto che l’incarico fosse stato conferito a una ditta esterna.
“Il presidio – continua Condorelli- va avanti notte e giorno, vogliamo capire qual è l’impedimento che non permette di assumere noi trenta precari, che lavoriamo per il Teatro in pianta organica ormai da vent’anni. La legge finanziaria è stata approvata a luglio, i finanziamenti per il Bellini sono stati confermati. Cosa stanno aspettando? “
“L’ex Commissario straordinario Giacone – aggiunge il lavoratore- ci aveva assicurato e messo a verbale che se fossero passati i finanziamenti non c’erano problemi all’assunzione dei precari. E questa è stata un’ulteriore presa in giro. La sovrintendente ha chiamato per rassicuraci, ma siamo stanchi di promesse che puntualmente vengono disattese.”
“Adesso ci hanno detto- aggiunge Condorelli- che il problema è il bilancio consuntivo non in regola, che i bilanci sono a Palermo per essere controllati, ma siamo stanchi di aspettare.”
“Senza di noi il Teatro cade a pezzi, non ci sono interventi di manutenzione. Senza il personale di portineria si sono registrati furti all’interno della struttura. Non si può- conclude Condorelli- abbandonare il Massimo in questo modo.”