Pubblicato il: 14 March 2014 alle 10:40 am
Di seguito la nota a firma Antonio D’Amico, segretario generale Fistel-Cisl Catania.
Si è svolto presso il Teatro Politeama di Palermo un incontro intersindacale tra le sigle firmatarie del Contratto Nazionale del Lavoro promosso in prima istanza dalla Cisl, sulla situazione dei Teatri Lirico-sinfonici e dei Teatri di prosa siciliani.
L’incontro, al quale erano presenti anche alcuni deputati regionali, è stato un’occasione di confronto tra i lavoratori che hanno portato la loro testimonianza e il loro contributo riguardo alla situazione in cui versano le maggiori istituzioni culturali dell’isola, ognuna con le rispettive problematiche.
Dall’incontro è emerso che la situazione è molto grave. La finanziaria regionale, infatti, aveva già in prima battuta portato al minimo indispensabile per la sopravvivenza i contributi ai Teatri regionali. Dopo l’impugnativa del commissario nazionale, che ha di fatto bocciato la finanziaria, la situazione è diventata ancor più difficile: dai giornali è emersa infatti l’intenzione regionale di operare tagli lineari del 20% a tutti gli enti che, se in alcuni casi significano una forte penalizzazione della produzione con titoli in meno in cartellone, in altri determinano l’impossibilità di programmare e lavorare di alcune istituzioni che non arriverebbero nemmeno a pagare gli stipendi del personale interno, causando dunque, di fatto, la loro morte.
Proprio in questo momento di grave emergenza le organizzazioni sindacali hanno fortemente sottolineato la necessità di un sostegno politico ed economico alla cultura anziché il suo depauperamento attraverso una politica di tagli indiscriminati che porterebbe soltanto all’ulteriore impoverimento, non solo sociale e culturale (che già di per sé costituirebbe una grave perdita) ma anche economico della nostra Sicilia, perché avrebbe anche un pericoloso effetto boomerang su tutto l’indotto che attorno alla cultura orbita.
Da questa intensa giornata di dibattito e di confronto è scaturito un documento in cui i lavoratori chiedono alla politica un confronto costante con le parti sociali le quali possono e vogliono dare il loro solido contributo in termini di competenza e di idee; ribadiscono la necessità di ottimizzare le risorse umane ed economiche attraverso un’attività sinergica dei vari teatri e propongono l’utilizzo delle masse artistiche isolane anziché straniere per le attività che si svolgono in importanti siti archeologici come i teatri di pietra presenti nel territorio, iniziativa che si rivelerebbe di grande attrattiva turistica e di indubbia qualità artistica. la Fistel CISL ha avanzato inoltre una serie di proposte “bisogna attivare un piano di regia regionale di grande respiro dice il segretario regionale Giuseppe Tomasello, che veda utilizzate al meglio le grandi professionalità artistiche e tecniche presenti nei teatri siciliani , sviluppare un coordinamento per le produzioni di scenografia e costumi con una banca dati apposita , corsi di formazione e perfezionamento, turnover del personale, insomma tutto ciò che possa permettere di abbassare i costi di gestione, occorre inoltre sensibilizzare i siciliani che è necessario difendere la nostra storia , le nostre tradizioni a partire dagli studenti delle scuole elementari e medie con incontri appositi. A tale scopo chiederemo , insieme alle altre OO.SS, al presidente Crocetta e all’assessore alla cultura un incontro a breve per affrontare questa emergenza Teatri , invitiamo i lavoratori ad organizzare nei prossimi giorni delle manifestazioni territoriali in coordinamento con gli altri teatri siciliani coinvolti, per sensibilizzare i media e l’opinione pubblica . Non si può fronteggiare la crisi uccidendo a poco a poco indiscriminatamente quelle realtà che ancora funzionano e che grazie al loro livello di eccellenza costituiscono un vanto e una risorsa per la nostra isola perché alla fine non resterà più nulla da cui ripartire, solo macerie. La crisi deve essere invece un’occasione per investire su ciò che di buono e funzionante ancora c’è, valorizzarlo ed incentivarlo. Alla politica si chiede un atto di lungimiranza e di coraggio!
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