Soddisfatti il deputato catanese Giuseppe Berretta e il sindaco Enzo Bianco. Ora il testo approderà in aula.
“Sono estremamente soddisfatto per l’esito del voto di oggi in Commissione Affari Costituzionali che, accogliendo un emendamento da me presentato, prevede il mantenimento della Sezione distaccata del Tar di Catania: è una vittoria per tutta la nostra città”.
Questa la dichiarazione del deputato del Pd Giuseppe Berretta che ha portato avanti la battaglia per il mantenimento del Tribunale amministrativo nelle Commissioni Affari costituzionali e Giustizia della Camera.
Ieri sera infatti la Prima Commissione ha votato l’emendamento – proposto dal deputato catanese – all’articolo 18 del decreto legge 90, con il quale vengono escluse dalla soppressione le sezioni di Tar presenti nelle città sedi di Corte d’Appello tra le quali, appunto, Catania.
“Aver vinto questa battaglia in Commissione ora dà molta fiducia per l’approvazione definitiva del testo che andrà in Aula” – ha commentato Berretta – “la salvaguardia del Tribunale amministrativo di Catania è un’esigenza molto sentita non solo dagli operatori del sistema giudiziario ma da tutti i cittadini delle province della Sicilia orientale”.
Soddisfatto dell’esito della votazione anche il sindaco Enzo Bianco: “È stata” – ha detto il primo cittadino – “la vittoria di una strategia partita da lontano, visto che già il 23 giugno scorso avevamo chiamato a raccolta nel Palazzo degli elefanti la deputazione e le forze sociali ed economiche dell’intera Sicilia orientale”.
Tutti avevano sottoscritto un documento inviato a Napolitano, a Renzi, ai ministri competenti e ai gruppi parlamentari e in cui si spiegava come la soppressione del Tar non rispondesse ad alcun requisito di risparmio ed economicità.
Già cinque giorni fa avevamo avuto ampie rassicurazioni sul fatto che la sede di Catania del Tribunale amministrativo regionale sarebbe stata mantenuta”.
Il Tar di Catania opera in un territorio dove ricadono tre Corti d’Appello, serve cinque province siciliane su nove, ed è inoltre il terzo d’Italia per carichi pendenti, secondo solo a Roma.