Vertenza Myrmex: tutto tace e gli ex lavoratori aspettano
I sindacati chiedono l’intervento del Comune di Catania. “Pronti a denunciare la Regione per ostruzionismo”.
Ancora nessuna notizia per gli ex lavoratori del laboratorio di ricerche della Myrmex, che a distanza di quasi un mese dall’incontro in prefettura del 9 agosto dei sindacati aspettano di sapere se e quando potranno tornare a lavorare.
Per questo gli ex lavoratori e i rappresentanti sindacali hanno chiesto al Comune di Catania di intervenire sulla vicenda, e inoltre si dicono pronti a denunciare la Regione Sicilia per ostruzionismo, qualora l’iter non si sbloccasse. “Il caso –affermano in una nota – con il passare dei mesi rischia di trasformarsi in un disastro per decine di famiglie e che per la città metropolitana potrebbe invece rivelarsi uno “scandalo sociale”, visto che i lavoratori della Myrmex costituitisi in cooperativa per continuare ad avere un’opportunità, nonostante gli ammortizzatori sociali scaduti, vedono il loro futuro sempre più a rischio a causa di una speculazione che si consuma sotto gli occhi di tutti”.
La vicenda risale al 2010, quando il laboratorio di ricerca è stato ceduto dalla Pfizer per il prezzo simbolico di un euro alla Myrmex, ma la cessione fu subordinata al mantenimento degli impegni sottoscritti garantiti dalla Regione con la deliberazione della giunta regionale del 5 agosto 2011. L’immobile catanese che ospita le attrezzature e che per anni ha ospitato il lavoro prezioso di una squadra di ricercatori, pertanto, dovrebbe rientrare nella disponibilità della Regione per la successiva cessione a terzi ovvero ad un imprenditore interessato all’acquisto. Ed un imprenditore disponibile c’è già da settimane: si tratta di Roberto Giusti dell’azienda Prestafarma, che ha già dichiarato alla Regione la volontà d’investire a Catania nel campo della farmaceutica e della ricerca, manifestando in particolar modo l’interesse per il laboratorio ed il mantenimento dei livelli occupazionali.
L’ipotesi progettuale dell’imprenditore Giusti che consisterebbe in ricerca e sviluppo, produzione di pillole e produzione di creme, e uso magazzino, se realizzata nel laboratorio della Myrmex in 6-8 mesi potrebbe già occupare i lavoratori licenziati.
Gli ex lavoratori, fanno notare che il tutto Appare ostacolato dall’atteggiamento dell’avvocato Calvi – prosegue la nota- che alla seppur congrua proposta dell’imprenditore Giusti non appare interessato, pare a vantaggio del CNR. Per questo è necessario mettere ufficialmente a conoscenza il CNR di tali vincoli che gravano sul compendio aziendale. Se la Regione non farà il suo dovere siamo pronti ad avviare denunce per ostruzionismo “.
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