È la richiesta di Michele Capobianco, abitante del palazzo che dà sul cortile di accesso al bene, e membro dell’Officina GammaZ.

Una storia controversa quella del cancello attraverso cui si accede al Pozzo di Gammazita, e che sta diventando, afferma Michele Capobianco, abitante del palazzo che si affaccia sul Pozzo e membro dell’Officina GammaZ, elemento per una guerra dal basso tra associazioni.

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Nel corso della manifestazione Castello Liberato il sindaco Bianco e l’assessore alla Cultura Orazio Licandro, hanno visitato il pozzo, rilasciando all’indomani questa dichiarazione.

“Abbiamo scoperto – ha spiegato l’assessore  – che questo luogo così importante non è sottoposto a vincolo e che attualmente vi si accede attraverso un cancello privato, spesso chiuso. Ci siamo dunque immediatamente attivati mettendoci in contatto con la Sovrintendente ai Beni culturali di Catania, Fulvia Caffo, per risolvere insieme la situazione”.

“Pensiamo – ha aggiunto il sindaco Bianco – di farci affidare il pozzo, dopo che sarà sottoposto a vincolo, e tenere aperto il cancello perché questo bene culturale possa essere fruito, ogni giorno dalle 8 alle 23, in maniera che tutti i Catanesi e i turisti possano riappropriarsene”. 

Catania Pubblica contatterà dunque l’amministrazione per capire se, fino a quando il bene non sarà sottoposto a vincolo, il cancello deve restare chiuso o aperto e come risponde alle richieste di Capobianco. 

Anche sulla gestione del bene c’è poi da capire come evolverà la vicenda. Lo scorso gennaio un’altra associazione che opera sul territorio, Gammazita, ha chiesto l’affidamento della gestione del pozzo, tirando in ballo proprio Michele Capobianco, come riportato dalla testata Meridionews e qui starebbe la guerra tra associazioni di cui nell’intervista.

Tra l’altro le due realtà si sono trovate gomito a gomito proprio nella realizzazione di eventi  durante il Castello Liberato, e a proposito della manifestazione di domenica scorsa Capobianco vuole levarsi qualche sassolino dalla scarpa.