Terremoti: 1.2 miliardi per l’Italia dal Fondo di solidarietà dell’UE
Si tratta della somma più alta mai stanziata in un’unica tranche annuncia Giovanni La Via relatore di questa storica proposta per l’Italia.
Un ammontare pari a circa 1,2 miliardi di euro è proposto dalla Commissione europea, quale sostegno finanziario a seguito dei terremoti che hanno colpito l’Umbria, il Lazio, le Marche e l’Abruzzo nel 2016 e nel 2017. Si tratta della somma più alta mai stanziata a valere su questo fondo in un’unica tranche.
Lo ha annunciato Giovanni La Via (AP/PPE), membro della Commissione per i bilanci e relatore per il Parlamento europeo di questa storica proposta per l’Italia, dichiarando che “Si tratta, per la precisione, di 1.166.797.579 di euro in stanziamenti di impegno e di pagamento con cui sarà possibile aiutare le popolazioni in difficoltà e finanziare le operazioni di ricostruzione e la ripresa dell’attività economica nelle regioni colpite dal terremoto. Questa somma importante, segno tangibile della solidarietà europea, potrà essere utilizzata anche per coprire i costi derivanti dalla prestazione dei servizi di emergenza, degli alloggi temporanei, delle operazioni di risanamento, in modo da aiutare l’Italia a ricostruire le città e le zone colpite”.
La Via ha aggiunto che ha chiesto “un calendario rapido in Parlamento, in modo da arrivare al voto il più presto possibile. La presentazione del mio rapporto avverrà già il 10 luglio, in modo da avviare l’iter prima delle vacanze estive, e rispettare il termine delle 8 settimane per i Parlamenti nazionali prima del voto”.
Insieme alla recente proposta di modifica del regolamento sulla politica di coesione per il periodo 2014-2020, che prevede un eccezionale tasso di cofinanziamento dell’UE pari al 95%, finalizzato alle attività di ricostruzione a valere sul FESR (Fondo europeo di sviluppo regionale), l’Italia riceverà entro il 2020 fondi extra dalla politica di coesione per un ammontare di 1,6 miliardi di euro.
“Una grande prova di solidarietà, per dare concretamente il via alla ricostruzione di case, scuole e delle attività economiche dalle macerie lasciate dal terremoto”, conclude l’eurodeputato siciliano.
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