Cgil: gli stagisti in Sicilia, lavoratori a costo zero
Scade oggi il termine ultimo per le regioni italiane utile a recepire le nuove regole del Governo sui tirocini, meglio conosciuti come stage, oramai trasformatisi in uno stratagemma in molte, troppe aziende, per poter contare su lavoratori a costo zero. Ma la Sicilia non offre ancora segnali concreti a riguardo, e i giovani siciliani della Cgil proseguono la loro battaglia per “contrastare l’uso improprio dei tirocini, favorire l’inserimento lavorativo e garantire un’ indennità minima per gli stagisti”.
La provincia di Catania è la seconda dell’isola per numero di stage attivati, 3620 pari al 21% del totale.
In media, le aziende catanesi hanno attivi tirocini per un valore pari ad 1,7 per impresa, superiore alla media regionale che è di 1,5.
I dati sono stati diffusi ieri in Cgil da Fabio Tasinato, responsabile del Dipartimento Politiche del lavoro, e commentati insieme al segretario generale della Camera del lavoro, Angelo Villari, e al segretario confederale Pina Palella.
Il risultato del rapporto Excelsior redatto nel 2012 conferma purtroppo che lo stage è una forma di lavoro gratuito e non facilita affatto l’inserimento: basti pensare che secondo i dati di Unioncamere solo 1 su 10 viene assunto al termine dello stage. Per quanto riguarda le prospettive di inserimento dei tirocinanti impiegati dalle imprese catanesi, esse sono oltre un punto più basse rispetto alla media nazionale che equivale al 10,6% del totale dei tirocini attivati.
A Catania infatti, viene assunto dalle imprese ospitanti solo il 9,8% dei tirocinanti. La percentuale, estremamente bassa, rappresenta comunque il miglior dato tra le province siciliane (la provincia di Agrigento con il 4,5% delle assunzioni è la peggiore d’Italia).
Per Angelo Villari, “è il momento che gli stage fasulli vengano eliminati. Abbiamo chiesto alla Regione di assumersi le proprie responsabilità e se non si farà chiarezza, i cittadini siciliani dovranno conoscere fino in fondo le scelte, o le non scelte delle istituzioni, a tutela dei nostri giovani”. Un disegno di legge popolare su stage e tirocini, elaborato dai giovani della Cgil, è già stato depositato in Parlamento, forte del sostegno di 12000 cittadini siciliani che l’hanno sottoscritto.
“Sono state previste precise forme di tutela per i tirocinanti – sottolinea Pina Palella- e, soprattutto, viene previsto un rimborso spese fino a 400 euro per chi svolge un tirocinio. La copertura finanziaria di questi interventi, che ammontano, così come previsti dal disegno di legge, a 10 milioni di euro, è ampiamente possibile sbloccando i 33 milioni di euro destinati alla Regione dal “Piano Barca” per interventi a sostegno dell’occupazione giovanile”.
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