Municipio aperto: domenica prossima ancora musica.
Il salone Bellini di Palazzo degli Elefanti, ieri, ha ospitato numerosi visitatori e anche tanta musica con i Valzer di Lehar.
Nonostante il tempo uggioso la seconda delle tre domeniche di gennaio in cui il Municipio rimarrà aperto al pubblico ha riscosso molto successo.
A fare da cornice alle bellezze del Palazzo la musica dell’Orchestra d’archi Catanese, diretta dal maestro Fabio Raciti, composta da otto elementi, che si è esibita con il soprano Emanuela Di Gregorio e il baritono Salvo Todaro.
Già la settimana scorsa una gran folla aveva ammirato, fin dalle 9 del mattino, le opere d’arte contenute nella barocca sede del Comune e aveva assistito al concerto dell’Orchestra d’archi Catanese.
Dopo l’Inno di Mameli, che tutti i presenti hanno cantato in coro, sono state eseguite musiche di Vincenzo Bellini (“Ah non credea mirarti” da La Sonnambula), Giuseppe Verdi (“Libiam ne’ lieti calici” da La Traviata), Giacomo Puccini (“Oh mio babbino caro” da Gianni Schicchi), Wolfgang Amadeus Mozart (“Là ci darem la mano” dal Don Giovanni). Non sono mancate arie più popolari come quelle di Domenico Furnò ed Eugenio De Curtis (“Non ti scordar di me”), Franz Lehar (“Romanza della Vilja” e “Tace il labbro” da La Vedova allegra, danzati dai due cantanti), Virgilio Ranzato (“Fox trot della luna”) e la Sinfonia veneziana di anonimo.
Il concerto, che ha strappato scroscianti applausi al pubblico per la bravura dei musicisti e dei cantanti, si è concluso con l’inno a Sant’Agata di Corsaro-Licciardello.
Al termine dell’esibizione il sindaco Bianco ha ringraziato gli artisti e gli intervenuti spiegando di aver voluto l’apertura periodica di Palazzo degli elefanti a cittadini e turisti per far conoscere ai Catanesi la propria casa, nata dopo il disastroso sisma del 1693 che rase al suolo la città.
“Ho parlato con molti di voi, ha detto Bianco, scoprendo come siate rimasti affascinati dalle bellezze del Palazzo degli elefanti, a cominciare da questo meraviglioso salone, ricco di arazzi e grandiosi quadri, di tappeti pregiati e altre opere d’arte. Sono felice di vedervi ancora una volta così numerosi e sono particolarmente contento della partecipazione dei giovani. Avete dimostrato di gradire molto questo binomio con la musica che tornerà anche nell’ultima domenica di gennaio, la prossima settimana”.
Il Palazzo ha rappresentato non solo per i turisti ma anche per gli stessi Catanesi un’autentica scoperta per il gran numero di opere d’arte che vi sono conservate.
Non soltanto i quadri, in particolare le grandi tele di Giuseppe Sciuti, che lo fanno apparire come una piccola pinacoteca, ma anche gruppi statuari di grande pregio, a cominciare da quella “Sirena” di Emilio Greco recentemente donata alla città.
Nella Corte i visitatori si sono soffermati ad ammirare le carrozze del Senato tradizionalmente usate durante i festeggiamenti per la patrona Sant’Agata.
Lo scorso anno l’apertura al pubblico ha portato nel palazzo numerosissimi visitatori, in particolare nell’agosto scorso, in occasione della festa estiva di Sant’Agata, quando si registrò un notevolissimo afflusso, stimato intorno alle novemila persone.
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