Ospedali: attivato progetto per la sicurezza in pronto soccorso.
Il nuovo sistema è stato presentato dall’assessore Borsellino al Cannizzaro teatro, recentemente, di un’aggressione nei confronti del personale.
Una linea di collegamento dedicata tra i Pronto Soccorso e la sala operativa della Polizia per fronteggiare episodi di aggressione, e la possibilità di trasmettere in tempo reale via PEC referti medici per un immediato approfondimento investigativo in casi di violenza.
Due strumenti nell’area metropolitana di Catania e nella Rems di Caltagirone, attivati nell’ambito di un progetto per la sicurezza, realizzato dall’Assessorato regionale della Salute, su proposta della Questura di Catania.
L’iniziativa è stata presentata oggi, all’ospedale Cannizzaro dall’assessore regionale alla Salute Lucia Borsellino, e dal questore Marcello Cardona, in presenza del prefetto di Catania Maria Guia Federico e del sindaco Enzo Bianco, di deputati regionali della provincia, dei comandanti provinciali delle forze dell’ordine, dei direttori generali delle Aziende sanitarie e dei Pronto Soccorso cittadini e della responsabile della Centrale operativa 118, delle associazioni di volontariato attive nel contrasto alla violenza sulle donne e sui minori.
La scelta del Cannizzaro ha una particolare valenza: «Proprio in questo ospedale si è verificato nei giorni scorsi un grave episodio di aggressione nei confronti del personale: se siamo qui è grazie alla sensibilità dell’assessore Borsellino», ha detto il direttore generale Angelo Pellicanò, aprendo i lavori.
«È un progetto a un’impronta preventiva – ha spiegato il questore Cardona – che intende dare serenità a personale e pazienti. In ogni Pronto Soccorso, sarà a disposizione dell’operatore una linea diretta per comunicare con la sala operativa; in caso necessario, le macchine interverranno immediatamente.
La possibilità di leggere in tempo reale i referti consentirà inoltre alla Polizia di avviare subito eventuali accertamenti».
Uno strumento innovativo, che non esiste nelle grandi città italiane (finora soltanto a Varese). Per questo le autorità hanno espresso compiacimento: il prefetto Federico ha sottolineato «l’efficace cooperazione attivata» e il sindaco Bianco ha elogiato e ringraziato la «squadra che difende i cittadini».
«Abbiamo attuato a Catania in tempi rapidissimi – ha affermato l’assessore Borsellino – un modello organizzativo trasferibile da subito in altri contesti, che interessa anche la Rems di Caltagirone. Il progetto parte da qui perché esiste un sistema pronto, che è stato tempestivamente attivato, per la comunicazione in tempo reale tra Pronto Soccorso e Polizia, e, grazie alla possibilità di trasmettere referti medici per avviare attività investigativa, consentirà di far emergere episodi di violenza spesso taciuti. Si tratta di una buona prassi, a costo zero, prima tappa di un percorso per la sicurezza – ha concluso Borsellino – che prevede anche l’attivazione del numero unico per l’emergenza 112».
Comune di Catania, Prefettura, Questura, Assessorato della Salute, Asp, le Aziende Cannizzaro, Garibaldi Policlinico-Vittorio Emanuele hanno, al termine dei lavori, sottoscritto il protocollo che attiva il progetto con la linea di collegamento diretta e l’utenza specifica in ogni PS.
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