Comune: Bando Amt e incarichi di portavoce. La replica dei giornalisti.
Iozzia, indicato come vincitore del posto all’Azienda Trasporti, afferma “Ho partecipato ma nessuno mi ha garantito nulla”. Per Danzuso, addetto stampa Asec “Illazioni prive di fondamento”.
Contattati da Catania Pubblica i giornalisti Giovanni Iozzia, e Giuseppe Lazzaro Danzuso chiamati in causa da Catania Bene Comune per la situazione degli incarichi nelle partecipate rispondono così.
“È vero – spiega Iozzia- che ho partecipato al bando per addetto stampa dell’Amt, come penso altri colleghi, così come ho partecipato ad altri bandi (come quello dell’Asp di Siracusa dal quale sono stato escluso perché la mia laurea magistrale non è equipollente… ma qui nessuno ha gridato allo scandalo, o altri dove invece ho ottenuto il “piccolo” incarico) ma è ovviamente anche vero che nessuno in questo caso mi ha garantito o promesso nulla. Penso, temo, invece, che questa bufala sia stata artatamente messa in giro per bruciare le mie possibilità di vincere o forse di fare “saltare” il bando stesso. Probabilmente gli stessi che hanno fatto di tutto per emarginarmi dall’informazione catanese. Motivo: non lo so. L’unica cosa che so, e credo nessuno possa affermare il contrario, è che ho sempre fatto questo mestiere di giornalista con impegno, correttezza, imparzialità e professionalità senza stare alla corte di nessuno dei potenti di turno. Per quanto riguarda il mio rapporto con Umberto Scapagnini, devo dire che è stato sempre e solo personale, di affetto e stima da parte mia, assolutamente mai politico. Purtroppo questa città non legge e non ricorda visto che sull’argomento ho anche scritto un libro per chiarire tutti gli aspetti degli otto anni di quella sindacatura. Altro non ho da aggiungere se non che se l’Italia si trova al 74° posto al mondo per la libertà di stampa è anche per fatti come quelli che accadono a Catania. Un giornalista in un ente pubblico non è un parassita ma uno strumento per attuare trasparenza e corretta informazione. Comprendo che per alcuni questo appare scomodo e quindi se non si piazza una persona asservita e inquadrata, allora è meglio che non ci sia nessuno”.
Il giornalista ricorda poi che l’AMT è una società per azioni, e che non avrebbe avuto bisogno di bandire un concorso quindi se il posto fosse stato già concordato avrebbe potuto assegnare un incarico diretto, facendo “un provvedimento ad personam che era perfettamente legale”.
Per ciò che riguarda gli strumenti di lavoro, questione sollevata in Consiglio comunale dal capogruppo di Area Popolare Manlio Messina, il giornalista spiega poi di non usare attrezzature comunali e neppure di avere una postazione.
“O portiamo i nostri pc, spiega, o lavoriamo da casa. Comunque la stanza n. 35 del 1° piano, destinata ai consulenti del sindaco, è anche una sorta di sala stampa dove diversi colleghi utilizzano alla bisogna il computer per scrivere i loro pezzi”.
Più lapidario Giuseppe Lazzaro Danzuso che afferma “Sono illazioni prive di qualsiasi fondamento”.
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