Pubbliservizi: guerra aperta dei lavoratori “Fuori gli stipendi”
Pubbliservizi protesta sul tetto | I dipendenti della partecipata sono saliti sui tetti della Città metropolitana. Intanto i creditori cambiano strategia.
di Salvatore Giuffrida
Dalle prime luci dell’alba, i lavoratori della Pubbliservizi si trovano sul tetto della sede della Città metropolitana in via Nuovaluce, per protestare contro la mancata erogazione degli stipendi, che tardano ad arrivare oramai da 2 mesi.
Stanchi e arrabbiati di questa situazione di crisi della partecipata, si erano fatti sentire ieri in un corteo di protesta che ha attraversato il centro di Catania, da piazzale Asia fino alla sede della Prefettura.
In un incontro svoltosi tra le parti sociali, i dirigenti della Città metropolitana e della Pubbliservizi, con il prefetto Riccio, non si è arrivati a una definizione, pertanto è stato aperto il tavolo di crisi.
Durante la riunione purtroppo le parti sono rimaste distanti. Come ci ha riferito il sindacalista della Confliaa Centro Storico Santo Fascetto “Per ottenere gli stipendi arretrati il nodo sta nel pagamento di lavori per 1,4 milioni di euro da parte della Città metropolitana. Se da un lato Ontario ha emesso la fattura proforma, Francesco Schillirò, ragioniere generale della Città metropolitana, non la vuole pagare se non prima aver controllato i lavori svolti. Si tratta di lavori risalenti al 2014, e per le verifiche passano almeno 15 giorni”.
Questo tira e molla ha stancato pertanto i lavoratori, esasperati e ormai determinati a fare valere i loro diritti, perché dicono “Noi abbiamo lavorato, ora è giusto che ci paghino”.
Intanto ci giunge voce che i creditori abbiano cambiato strategia per il recupero delle somme che la Pubbliservizi deve loro, infatti più che attaccare il conto corrente della partecipata, pare abbiano attivato dei pignoramenti presso terzi, e quindi verso la Città metropolitana.
L’indiscrezione sembrerebbe confermata da Fascetto, il quale ci ha riferito che lo stesso Schillirò giovedì 23 novembre gli ha detto “Abbiamo lavorato un decreto ingiuntivo di 304 mila euro, che sono stati trattenuti dal pagamento della Pubbliservizi”.