Si tratta dell’ex piazza Duca di Genova. Bianco “L’identità etnea è stata sempre uno degli elementi distintivi del suo percorso”.

Il 4 settembre del 1982, durante i funerali  del generale Carlo Alberto dalla Chiesa, nel concludere la sua omelia disse: “Mentre a Roma si pensa sul da fare, la città di Sagunto viene espugnata dai nemici… e questa volta non è Sagunto ma Palermo, povera la nostra Palermo, povera”. Sono le parole del Cardinale Salvatore Pappalardo, a cui ieri è stata intitolata l’ex piazza Duca di Genova.

Prima di scoprire la targa che consacrava l’intitolazione, il sindaco di Catania e l’arcivescovo Gristina hanno rievocato la figura di quello che, ha detto Bianco, è stato “L’indimenticato e indimenticabile arcivescovo di Palermo degli anni delle stragi di mafia, l’uomo che dal pulpito tuonò contro Cosa Nostra”.

Alla cerimonia erano presenti, oltre al sindaco e all’arcivescovo, i nipoti e i pronipoti di Pappalardo, il primo cittadino di Zafferana Alfio Russo e Nino Vullo, consigliere comunale componente la Commissione toponomastica di Catania  e un cospicuo gruppo di fedeli giunto in piazza con una processione guidata da padre Giuseppe.

PArafrasando il cardinale l’arcivescovo monsignor Salvatore Gristina ha detto “Mentre a Palermo si discute di cosa fare, noi a Catania abbiamo fatto”.

Bianco ha dichiarato di aver “Appreso dall’arcivescovo Gristina che nel 2018 ricorre il centesimo anniversario della nascita di Salvatore Pappalardo a Zafferana etnea, Comune dell’Etna al quale, come mi confermava il mio collega sindaco, il Cardinale è rimasto sempre molto legato. L’identità etnea è stato sempre uno degli elementi distintivi del suo percorso. Anche per questo Catania ha deciso, con voto unanime della Commissione toponomastica, di dedicare a questo figlio illustre della nostra terra una delle più belle piazze del centro storico cittadino”.

Il cardinale Salvatore Pappalardo era giunto a Palermo nel 1970, poco dopo la scomparsa di Mauro De Mauro.