Avrebbe chiesto 10.000 euro per ammorbidire gli esiti delle verifiche fiscali.

Questa mattina i Finanzieri del Comando Provinciale di Catania, coordinati dalla Procura della Repubblica, hanno dovuto arrestare un collega.

È stata infatti data esecuzione a un’ordinanza di custodia cautelare in carcere nei confronti di F.G., ispettore della Guardia di Finanza, in pensione da pochi giorni.

Sembra infatti che il finanziere abbia percepito indebitamente somme di denaro, pari a circa 10.000,00 euro per ogni verifica fiscale effettuata, per ammorbidire gli esiti delle verifiche in corso. I fatti si sarebbero svolti in occasione di due controlli fiscali risalenti agli anni 2012-2013, in concorso con un altro ispettore della Guardia di Finanza già tratto in arresto nel dicembre del 2014.

Contestualmente sono in corso diverse attività di perquisizione nei confronti di alcuni professionisti che hanno agito quali “intermediari” tra i pubblici ufficiali e i titolari delle aziende, che sono stati raggiunti da altrettanti avvisi di garanzia in relazione alle corruzioni oggetto di accertamento, e inoltre sono in corso di notifica diversi provvedimenti di conclusione delle indagini preliminari nei confronti di vari imprenditori i quali avrebbero ottenuto l’esecuzione di verifiche fiscali “ammorbidite”, salvaguardando illecitamente gli interessi delle proprie aziende.

L’attività di indagine ha avuto inizio nel novembre 2013 ed è tuttora in corso.

Il provvedimento restrittivo è stato eseguito dagli stessi finanzieri del Nucleo di Polizia Tributaria, reparto ove il militare prestava servizio sino a pochi giorni fa; l’uomo, infatti, dal 9 marzo scorso, è in congedo per il pensionamento.