Uxoricidio: prima la soffoca poi dice che è deceduta per un malore
Uxoricidio Catania. I fatti risalgono allo scorso agosto ai danni di Maria Visalli, morta per soffocamento.
Era il 13 agosto 2017 , intorno alle 14.00 quando la Centrale Operativa del 118 di Catania ha ricevuto una richiesta di intervento presso l’abitazione dei coniugi Gaetano Barra e Maria Visalli, in via Balduino.
Giunti sul posto, gli operatori sanitari hanno trovavano il corpo della donna privo di vita scoprendo però che il decesso era avvenuto almeno 6 – 8 ore prima.
Il marito della defunta, ascoltato da personale della Polizia di Stato, dichiarò che la moglie si era sentita male nel corso della serata del precedente, ossi il 12 agosto, e aveva la temperatura corporea particolarmente alta. Barra affermò di aver provato a somministrarle dei farmaci, ma che la donna non riusciva ad assumerli a causa di difficoltà nella deglutizione; inoltre sembrava non respirare e rigurgitava liquido di colore scuro.
Nonostante questo l’uomo si addormentò fino all’indomani, quando alle ore 6.00 circa, resosi conto delle condizioni della moglie, che appariva non respirare più, decise comunque di proseguire a dormire. Solo verso le 13.30 si risvegliò e contattò la sorella per riferirle la situazione, che effettivamente poi chiamò il 118. Disse poi di non aver provveduto a chiamare i soccorsi perché stanco del lungo periodo di assistenza alla moglie, di cui si era dovuto prendere carico da solo.
In seguito alle indagini, anche di tipo tecnico, coordinate dalla Procura della Repubblica di Catania e condotte dalla Squadra Mobile – Sezione Reati contro la Persona – sono stati invece acquisiti gravi indizi di colpevolezza a carico dell’uomo, emergenti dalla relazione dei medici legali, dalle dichiarazioni rese dallo stesso Barra e dalla sorella nell’immediatezza dei fatti e dagli esiti delle intercettazioni, si è scoperto che la donna è morta invece per soffocamento procurato con l’interposizione di un mezzo soffice, come lenzuola, cuscini o coperte.
I servizi di intercettazione, sebbene non abbiano consentito di acquisire elementi palesemente dimostrativi delle responsabilità di Barra, hanno evidenziato però come questi avesse provato a costruire una versione dei fatti a propria discolpa, nel tentativo di fornire una spiegazione alla sua anomala condotta.
Su delega della Procura Distrettuale della Repubblica di Catania, la Polizia di Stato ha quindi tratto in arresto:
Gaetano Barra (classe 1956),
in esecuzione di ordinanza di custodia cautelare in carcere, emessa il 26.10.2017 dal G.I.P. del Tribunale di Catania, in quanto ritenuto responsabile di omicidio commesso ai danni della moglie Maria Visalli (classe 1946), con l’aggravante di avere commesso il fatto approfittando della minorata difesa della donna e per essere stato commesso con abuso delle relazioni domestiche.
Espletate le formalità di rito, BARRA è stato associato presso la casa circondariale di piazza Lanza a disposizione dell’A.G.
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