Per il sindacato la scelta avviene in tempi sospetti. La Cisl augura buon lavoro e chiede la ripresa del confronto.

In una nota il segretario generale della Cgil, Giacomo Rota, e il segretario generale della Filt Cgil, Alessandro Grasso criticano aspramente la scelta  di riproporre l’ex presidente della municipalizzata.

“La nomina di Puccio La Rosa che ritorna al vertice dell’Amt ricorda il sapore di una minestra riscaldata. E avviene in tempi sospetti – affermano -. Non abbiamo nulla contro la persona di La Rosa, avvocato degno della nostra stima, ma la sua pregressa esperienza in azienda non solo non ha registrato risultati soddisfacenti, ma è stata condotta in un clima di disprezzo per i rapporti sindacali. Un aspetto quest’ultimo, che non solo non possiamo accettare in linea di principio, ma che a maggior ragione si rivela dannoso in un contesto complesso come quello della Amt. I sindacati hanno segnalato più volte, anche recentemente, il fatto che sempre meno autobus siano in circolazione, nonché l’ammontare dei debiti in continua ascesa, l’assenza di un piano industriale, e una cattiva gestione interna che stanno mettendo in crisi il trasporto locale a discapito dei cittadini catanesi e dei lavoratori”.

Per Rota e Grasso, infine, “la nomina di La Rosa appare quanto meno poco chiara in questo delicato momento pre elettorale dove la corsa alle poltrone assume sfumature diverse rispetto ai mesi passati”.

Decisamente più sfumata la posizione della Cisl che per voce di Maurizio Attanasio, segretario generale della Cisl di Catania, e di Mauro Torrisi, segretario del presidio provinciale della Fit Cisl catanese augura “buon lavoro a neo presidente Puccio La Rosa, tornato al vertice dell’Amt, e ai nuovi componenti del consiglio d’amministrazione Raffaella Mandarano e Stefania Di Serio. Speriamo che la partecipata del trasporto locale possa riavere la necessaria governabilità per poter riprendere a svolgere un servizio essenziale per la cittadinanza catanese”.
I sindacalisti auspicano ora – aggiungono – che si possa riprendere il confronto, sia con la presidenza sia alla con la partecipazione dell’amministrazione comunale, affinché si affrontino i gravi problemi dell’azienda, le questioni che riguardano il personale, le risorse, il rapporto con la Regione e il piano industriale.