Vertenza Qè: è serrata aziendale. Denuncia ai carabinieri
Informato anche l’Ispettorato del lavoro che ha subito convocato un incontro, ma l’ad non si è presentato.
Al rientro dallo sciopero hanno trovato i cancelli chiusi i 600 operatori del call center Qè, da 4 mesi senza stipendio e senza ammortizzatori.
È una tipica serrata aziendale, dicono i sindacati Slc Cgil e Fistel Cisl che hanno denunciato l’episodio ai carabinieri del comando di Paternò e all’Ispettorato del lavoro che ha subito convocato una riunione alla quale, però, l’amministratore delegato del call center non ha partecipato, inviando una nota.
Venerdì 14 ottobre dunque, a partire dalle ore 9, i lavoratori protesteranno di fronte la sede Enel- Wind di via Domenico Tempio 4 a Catania.
Dichiarano Davide Foti, segretario generale della Slc Cgil Catania e Gianluca Patanè, segretario Slc Cgil con delega alle Telecomunicazioni:
“È un atto deplorevole quello dell’azienda; non presentarsi all’incontro dell’Ispettorato e non permettere di fatto il ritorno a lavoro dei suoi dipendenti coincide con il tipico metodo della serrata aziendale. Ed è solo l’ultima delle iniziative aziendali contro i suoi lavoratori. Stiamo continuando a sollecitare il Mise per l’apertura di un tavolo di crisi che possa risolvere questa vertenza delicatissima. Riteniamo inaccettabile il silenzio assordante delle committenti Enel, Inps, Wind e Sky ed è proprio per questo il prossimo venerdì protesteremo presso la sede Enel e Wind. Continuiamo a sollecitare la Regione rispetto ad un intervento incisivo verso il Ministero, stigmatizziamo la latitanza del sindaco della Città Metropolitana rispetto all’impegno di un intervento e soprattutto rispetto alla promessa di un incontro che ad oggi sembra solo utopia”.
E concludono : “La battaglia di questi lavoratori deve fare riflettere tutti, non si può pensare che siano il tempo che passa e la mancanza di risposte ad uccidere la loro dignità e la sopravvivenza delle loro famiglie. Intensificheremo la protesta e non ci fermeremo davanti a nulla e nessuno. Prepareremo un esposto alla Procura con l’auspicio che riesca a fare chiarezza rispetto ai comportamenti di una azienda che a noi appaiono fuori dalle regole”.
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