Rugby: Massimiliano Vinti, storico capitano dell’Amatori Catania, ha detto addio al rugby giocato
di Giulia Brullo
Uomo simbolo dell’Amatori Catania, capitano della squadra di rugby più catanese che c’è: stiamo parlando di Massimiliano Vinti, per gli amici semplicemente “Max” che ieri tra le mura amiche del Santa Maria Goretti di fronte al pubblico delle grandi occasioni ha dato il suo “addio” al rugby giocato. Per le regole del rugby quarantadue anni bastano per salutare il campo ma per lui, simbolo per eccellenza dei colori biancorossi, che ha cominciato a giocare a undici anni, che si è speso senza riserve sui campi di tutta Italia tra sangue sudore e lacrime dire basta è stato tutt’altro che facile. Combattente, tenace, determinato, ha giocato con la sua Amatori fino alla fine, fino a ieri, nell’ultimo match di questa stagione, l’ultimo da giocatore per un uomo, Massimiliano Vinti, che ha fatto del rugby la sua ragione di vita.
Ogni ricordo, ogni emozione, ogni gesto di questi anni riporta e riporterà “Max” all’Amatori, una squadra che lo storico capitano etneo ha onorato sul campo in ogni partita, con il suo sudore, la sua grinta, la sua straordinaria voglia di fare sempre meglio, una voglia, con la quale Massimiliano, in questi anni ha stimolato i suoi ragazzi, la sua squadra, i suoi compagni di viaggio.
“In questo momento sono molti i ricordi e tante le persone che si affollano nella mia mente”, sono state queste le dichiarazioni rilasciatedal capitano biancorosso all’ufficio stampa della squadra etnea. “Elio Fusco, senza dubbio. E’ Lui che mi fece esordire poco meno che ventenne contro il Parma, proprio qui a Catania. Franco Cimino e sopratutto Benito Paolone, cui dedico la mia carriera di rugbista”
E poi i ricordi, ricordi di match indimenticabili che hanno la storia del rugby rossazzurro come il derby, l’unico nella storia del rugby catanese di Serie B, tra Zagara e Amatori Catania, derby in cui che l’Amatori vinse con un secco13 a6. Ricordi di una vita spesa sul campo, ricordi di un giocatore letteralmente “innamorato” del rugby e dei colori biancorossi.
“A darmele di santa ragione non furono solo i giocatori sul campo ma anche mia moglie Deborah, una volta, ed in effetti non aveva tutti i torti, visto che arrivai in ritardo per la nascita di mio figlio, ma ero in trasferta!” Massimiliano ostenta con orgoglio anche un ricordo particolare: le vittorie consecutive nei due templi del rugby italiano: Rovigo e Padova nella top ten che i biancorossi disputarono nel 2005. Certo, ci sono stati anche i momenti bui, l’Amatori, retrocessa, non si iscrisse al campionato nel 2009 e il resto è storia recente. Il resto è la storia di amici, di compagni di squadra che hanno contribuito a fare il piccolo grande uomo che Massimiliano è.
Tra i suoi ricordi anche i suoi coach Ezio Vittorio e Peppe Costantino: “Mai una parola fuori posto, un atteggiamento da signori dentro e fuori il campo.”
Un grande uomo Massimiliano Vinti, un grande capitano che il rugby catanese e non solo difficilmente dimenticherà. “Max” ieri ha dato il suo addio al rugby giocato, tra gli applausi del pubblico delle grandi occasioni, un pubblico che l’ha sempre sostenuto, tra gli abbracci degli amici e dei compagni di squadra che con lui hanno vissuto gioie e dolori che solo il rugby riesce a regalare.
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