Dopo la manifestazione di ieri in Via Etnea, le operatrici sono state ricevute da Angelo Villari. A gennaio incontro con i sindacati.

di Chiara Carbone

Ieri hanno percorso Via Etnea da Villa Bellini fino a Palazzo degli Elefanti con striscioni, slogan e cartelli per chiedere all’amministrazione comunale di rivedere il sistema degli asili nido.
Un corteo formato dalle operatrici di cooperativa, i rappresentanti di Catania Bene Comune e qualche genitore.
Le loro richieste non cambiano: sono quelle annunciate la settimana scorsa in conferenza stampa. Abbassamento delle rette, aumento dei posti disponibili, a prescindere dall’avvio di altre strutture gestite con fondi Pac o di asili di caseggiato e mantenimento degli attuali livelli occupazionali.

“Arrivati in Piazza Duomo – dichiara Giusy Mavilla, una delle operatrici di cooperativa – hanno chiuso le porte del Palazzo comunale. Abbiamo assistito a un via vai di consiglieri, è passato da lì anche l’assessore D’Agata, ma eravamo come trasparenti, nessuno si è fermato”.
“Intanto i dipendenti comunali – continua la lavoratrice ausiliaria – passavano con panettoni, pacchi e spumante, mentre 50 famiglie, in prevalenza monoreddito, rischiano di finire in mezzo a una strada”.

Intorno all’una e mezza, infine l’assessore al welfare Angelo Villari ha acconsentito a ricevere un piccola delegazione di lavoratrici.
“L’assessore ha praticamente allargato le braccia – dichiara ancora la portavoce delle ausiliarie – dice che non ci sono bambini. Dopo tanta propaganda l’anno scorso, dopo aver parlato di asili nido come fiore all’occhiello della città, ora ci dicono che una città grande come Catania non ha bisogno di più di 400 posti”.
“Dove sono finiti i fondi Pac? E i fondi europei destinati all’asilo Luigi Capuana? Siamo stanche di essere vittime di giochi politici, è una vergogna” conclude Mavilla.

Per avere notizie certe sui posti di lavoro, si dovranno aspettare i primi di gennaio quando si terrà un incontro tra l’assessore Villari e i sindacati, per discutere della questione.

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