Paternò: interrogazione di Musumeci sull’Ipab
“Il governo regionale garantisca la continuità del posto di lavoro ai sedici dipendenti del ”Residence Salvatore Bellia.”
L’esponente dell’opposizione all’Ars Nello Musumeci ha presentato un’interrogazione al Presidente della Regione e all’assessore alla Famiglia, alle Politiche sociali e al Lavoro in cui si chiede che “Il governo regionale assicuri la continuità del posto di lavoro ai sedici dipendenti della Ipab “Residence Salvatore Bellia-S. Luigi Gonzaga-Costanzo Cutone” di Paternò che, con la chiusura della struttura, rischiano di non avere un futuro lavorativo, vista l’impossibilità di essere presi in carico dal Comune”.
Musumeci sottolinea come lo stesso governatore Crocetta, firmando con proprio decreto il provvedimento di estinzione dell’Ipab “Residence Salvatore Bellia”, “abbia messo la parola fine a una istituzione, nata decenni fa, per dare assistenza agli anziani poveri di Paternò, e trasformatasi, negli anni, in una casa di ospitalità, amministrata (malissimo) da Comune e Regione”.
“La chiusura di Casa Bellia – si legge nell’interrogazione – costituisce un duro colpo per la popolazione di Paternò, che ha sempre considerato la struttura come un punto di riferimento per l’assistenza agli anziani e ai cittadini bisognosi. Nonostante le proprie capacità di autogestione, il residence chiude con una valanga di debiti e con un futuro, per i propri dipendenti, pieno di incertezze e dubbi”.
“Nel Decreto di estinzione – sottolinea Musumeci – si fa riferimento all’obbligo, da parte del Comune di Paternò, di prendere in carico il personale della struttura, facendone salvi i diritti acquisti in rapporto al maturato economico. Ma il Comune ha già fatto sapere, in maniera chiara ed esplicita, che non ci sono risorse disponibili per poter fare fronte al pagamento degli stipendi, pena il dissesto economico. Appare evidente che il destino dei sedici dipendenti, che tra l’altro non vengono pagati da 34 mesi, è legato a un filo, vincolato alle scelte che Regione e Comune di Paternò dovranno adottare, anche per assicurare il mantenimento dei livelli occupazionali”.
“Da qui – conclude – la necessità di questo atto ispettivo, per conoscere l’orientamento del governo regionale e scongiurare che sedici famiglie paghino le conseguenze della chiusura”.
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