Povertà: arriva il SIA per famiglie con reddito di 3.000 euro
Dal prossimo 2 settembre, i cittadini residenti a Catania, Misterbianco, Motta Sant’Anastasia potranno presentare domanda per accedere alla misura di sostegno economico e non solo.
La sigla sta per “Sostegno inclusione attiva” ed è una delle misure nazionali di contrasto alla povertà che, come spiega la circolare dell’Inps dello scoso luglio, “prevede l’erogazione di un sussidio economico alle famiglie in condizioni economiche disagiate, nelle quali siano presenti minorenni, figli disabili o donne in stato di gravidanza accertata. Il sussidio è subordinato ad un progetto personalizzato di attivazione sociale e lavorativa predisposto dai servizi sociali del Comune, in rete con i servizi per l’impiego, i servizi sanitari e le scuole nonché con soggetti privati ed enti no profit”.
L’obiettivo finale è dunque quello di aiutare le famiglie a superare la condizione di povertà e riconquistare gradualmente l’autonomia.
Dal prossimo 2 settembre, i cittadini residenti nei Comuni del Distretto sociosanitario di Catania-Misterbianco-Motta Sant’Anastasia potranno presentare le domande per accedere al SIA presso i Caf (Centri di Assistenza fiscale) convenzionati col ministero delle Politiche sociali e con l’Inps, appartenenti ai sindacati confederali Cgil, Cisl e Uil, e anche delle associazioni Acli, Cna e 50&Più, dove saranno assistiti gratuitamente.
È questo l’esito della riunione operativa che si è svolta nei locali dell’assessorato per l’attivazione del servizio tra l’assessore ai Servizi sociali Angelo Villari, il funzionario Carminella Campione e i rappresentanti di Cgil, Cisl, Uil, Ugl e altri sindacati presenti sul territorio, di Acli, Cna e 50&Più ConfCommercio Catania.
“Il servizio di sostegno all’integrazione attiva previsto dal decreto del mese di luglio – ha detto Villari -, approvato dal governo nazionale per dare risposte concrete alle famiglie in condizione di povertà, rappresenta una occasione troppo importante per contrastare la povertà assoluta che interessa tantissime famiglie catanesi. Si tratta di una misura che non vuole essere un intervento solo di assistenza ma che mira ad attivare progetti specifici, caso per caso, per avviare per questi cittadini percorsi di integrazione sociale e lavorativa. Sono certo che con l’impegno e la collaborazione di tutti, che a Catania rappresenta un valore condiviso, riusciremo a dare quelle risposte necessarie che la nostra comunità si attende”.
“Siamo soddisfatti per l’esito dell’incontro – hanno dichiarato i rappresentanti dei sindacati -, che testimonia l’avvio di un percorso co-progettato di protezione sociale per le famiglie, come sistema di lotta concreta alla povertà. È un esempio virtuoso di collaborazione che auspichiamo possa essere esteso anche ad altri ambiti di intervento sociale”.
L’assessore Villari, su richiesta delle organizzazioni sindacali Cgil, Cisl e Uil, ha manifestato piena disponibilità a collaborare con gli altri distretti sociosanitari, per trasferire le buone prassi procedurali, già sperimentate a Catania in occasione della social card, dalla fase di presentazione delle domane a quella della pianificazione dei programmi familiari.
Per ottenere ulteriori informazioni e assistenza, i cittadini possono rivolgersi ai Servizi sociali comunali, alle sedi delle circoscrizioni comunali e alle sedi centrali di Catania dei Caf di Cgil (piazza Dante, 12), Cisl (via Vincenzo Giuffrida, 160), Uil (via Sangiuliano, 365), Acli (corso Sicilia, 111), Cna (piazza dei Martiri, 8), 50&Più (via Mandrà, 8).
Per essere ammessi al servizio è necessario che l’Isee (Indicatore della Situazione Economica Equivalente) del nucleo familiare del cittadino richiedente sia uguale o inferiore a 3.000 euro. Presentata la domanda, sarà l’Inps che accerterà le condizioni economiche e accorderà l’accesso al SIA. In seguito, sarà l’istituto previdenziale a erogare mensilmente la somma di 80 euro per ogni componente della famiglia.
Per ottenere il beneficio economico, è obbligatorio sottoscrivere un Piano familiare che i Servizi sociali comunali, in collaborazione anche con altre istituzioni (Centri per l’impiego, Azienda sanitaria, Ufficio scolastico e ministero della Giustizia), predisporranno per ogni nucleo familiare.
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