Istituto Musicale Bellini: la “questione morale” e le dimissioni della consigliera
Il responsabile di CasaPound Catania ritiene che l’esponente del civico consesso, seppur non toccata dalle indagini, debba fare un passo indietro.
“Guardia di Finanza e Procura hanno scoperchiato con l’operazione “The Band” il malaffare con cui erano gestiti i soldi pubblici all’interno dell’Istituto Vincenzo Bellini di Catania. A loro, unici e veri alfieri della legalità a Catania, va il nostro plauso – scrive in una nota Giovanni Coppola, responsabile di CasaPound Catania -“.
È ormai di dominio pubblico, prosegue Coppola, che tra i coinvolti nell’operazione ci sono anche il padre, la madre, il fratello e lo zio della consigliera comunale Erika Marco (Articolo 4), nonché presidente della commissione Servizi Sociali.
E sulle dichiarazioni del sindaco Enzo Bianco, aggiunge “non si è azzardato a dire una sola parola sulla consigliera che siede tra i banchi della sua maggioranza. Ricordiamo che la madre della Marco, Giuseppa Agata Carrubba è indagata per peculato (avrebbe distratto 5 milioni di euro), del padre, Fabio Antonio Marco, per il quale la Procura paventa i reati di peculato, ricettazione, riciclaggio. Inoltre indagati per peculato sono anche la sorella della consigliera, Roberta e lo zio Francesco, fratello del padre”.
Secondo Coppola è incredibile che Erika Marco “possa sedere ancora tranquillamente in consiglio, comunale, infatti, seppur non è stata toccata dalle indagini, si pone con quanto scoperchiato dagli investigatori, una questione morale di imprescindibile valore.
Per rispetto ai catanesi, per rispetto di tutte le famiglie che vivono situazioni di miseria assoluta, una consigliera comunale a cui hanno arrestato padre, madre, sorella e zio (manca solo il cane o il gatto) deve immediatamente rassegnare le dimissioni”.
E il responsabile di CasaPound conclude: “Staremo vigili, non permetteremo che la solita coltre di silenzio si adagi su questa incresciosa vicenda”.