Pubbliservizi: i numeri smentiscono le promesse. Domani incontro alle Ciminiere
Insufficienti i fondi messi a disposizione. I lavoratori chiedono chiarezza e continuità aziendale.
Dopo il trionfale pomeriggio del 26 settembre, in cui il sindaco della Città Metropolitana Enzo Bianco aveva annunciato di fatto la risoluzione della crisi, l’analisi dei numeri della gestione aziendale evidenzierebbe che le somme messe a disposizione fino a dicembre 2017 dalla Città metropolitana sono insufficienti.
Al netto questa cifra è pari a 700 mila euro mensili, ma è destinata, non solo al pagamento degli stipendi dei lavoratori, ma anche all’intera gestione aziendale.
Tanta è la preoccupazione da parte dei sindacati, che è stato chiesto al prefetto la riapertura di un tavolo tecnico, attraverso una lettera al Prefetto.
In una nota congiunta i sindacati CGIL, CISL, UIL e UGL scrivono:
”Le Scriventi OO.SS. Con la presente richiedono un incontro urgentissimo e ripresa del tavolo di crisi aperto poiché a seguito dell’incontro con la Pubbliservizi SpA avvenuto in data odierna ci comunicavano che sono stati stanziati da parte della Città Metropolitana di Catania 700 mila euro mensili fino a Dicembre 2017 e per tale motivo bisogna ridurre l’orario di lavoro dei dipendenti del 50% senza poter garantire di fatto i servizi pubblici essenziali.
Dalla convocazione è anche emerso che ad oggi la Città Metropolitana di Catania non ha emesso nessun atto di indirizzo economico e organizzativo per il rinnovo del contratto di servizio triennale, quindi, si è impossibilitati a concordare qualsiasi piano di risanamento propedeutico alla ricapitalizzazione e riorganizzazione aziendale.
Per queste motivazioni chiediamo al tavolo la presenza del Sindaco della Città Metropolitana di Catania”.
Intanto Grazia Calanna, operatrice musei della Pubbliservizi, contattata da Catania Pubblica, ci spiega che c’è poi il problema legato ai superminimi di lusso, che l’azienda paga ad alcuni suoi dipendenti per una cifra pari a 70mila euro mensili, che sono stati solo momentaneamente congelati. Queste voci aggiuntive in busta paga, sembrerebbero dei diritti acquisiti e per toglierli sarebbe necessaria una contrattazione di secondo livello con gli stessi lavoratori chiedendo loro di rinunciarvi ma, gli stessi, potrebbero, come facilmente è intuibile accada, non accettare la proposta tenendosi i benefici in busta paga.
Sulla permanente incertezza aziendale il sindacalista della Conflaai centro storico Santo Fascetto ha dichiarato a Catania Pubblica: “I soldi sono sicuramente insufficienti per il rilancio aziendale, a noi preme non solo il pagamento regolare degli stipendi, ma soprattutto una continuità aziendale e lavorativa. Infatti – ha continuato Fascetto – domani parleremo di questo in una riunione, che si terrà alle 12:00 alle Ciminiere tra i sindacati autonomi e confederali e la Pubbliservizi. Non vogliamo essere pessimisti, ma speriamo che la vittoria del pomeriggio del 26 settembre, non sia una vittoria di Pirro”.