Truffe: emigrati all’estero da anni percepivano l’assegno sociale.
Hanno incassato ai danni dell’Inps oltre 620 mila euro i 23 siciliani scoperti dalle Fiamme Gialle. Tre di loro erano deceduti e il denaro andava agli eredi.
Percepivano l’assegno erogato dall’Inps nonostante fossero residenti all’estero da diversi anni.
Ben 23 siciliani sono stati scoperti dai finanzieri del Comando Provinciale di Catania che nell’ambito delle attività svolte a tutela della spesa pubblica hanno scoperto la truffa ai danni dell’Inps per oltre 620 mila euro.
Tutto è partito da Caltagirone dove a seguito di specifiche denunce, i militari della Compagnia locale hanno constatato che tre soggetti italiani emigrati all’estero percepivano illecitamente il denaro.
In stretta collaborazione con l’Istituto di previdenza hanno quindi avviato un più ampio monitoraggio delle posizioni beneficiarie dell’assegno.
In particolare l’Inps ha fornito i dati completi dei percipienti che le Fiamme Gialle hanno incrociato con l’anagrafe degli italiani residenti all’estero di alcuni comuni del calatino, quali Caltagirone, Licodia Eubea, Mirabella Imbaccari, Mineo e Vizzini.
Le attività investigative sono state svolte su centinaia di soggetti tenendo presente che, dietro domanda, hanno il diritto a percepire gli emolumenti i cittadini che abbiano compiuto il 65° anno di età, senza reddito o comunque al di sotto di una determinata soglia, a prescindere dal pagamento pregresso di contributi previdenziali.
Il sostegno sociale, che ammonta a circa 500 euro mensili, compresa la tredicesima, può riguardare, però, solo i soggetti che abbiano la residenza effettiva in Italia, cioè che dimorino in maniera stabile e continuativa da almeno 10 anni nel territorio nazionale. Peraltro, sussiste l’obbligo di comunicazione all’Istituto dell’avvenuto trasferimento all’estero.
Invece, attraverso i riscontri, effettuati tramite l’utilizzo di appositi applicativi informatici e dopo specifici sopralluoghi e rilevamenti presso i singoli comuni, i finanzieri hanno accertato che ben 23 italiani, pur risiedendo stabilmente e anche da diversi anni in Argentina (12), Venezuela (2), Brasile (1), Stati Uniti d’America (3), Australia (2) e Germania (3), avevano omesso qualunque comunicazione all’Istituto previdenziale e abbiano illecitamente continuato a beneficiare del trattamento sociale.
In tre casi gli indagati sono risultati anche deceduti da alcuni anni, ma gli eredi hanno incassato tranquillamente l’assegno mensile erogato dall’Italia.
I responsabili sono stati denunciati alla Procura della Repubblica di Caltagirone, per il reato di truffa aggravata ai danni dello Stato, mentre sono stati immediatamente bloccati i pagamenti da parte dell’INPS e avviate le procedure per il recupero delle somme indebitamente percepite.
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