Mafia: confisca da 9 milioni di euro al clan Laudani
Si tratta di 25 immobili, 2 terreni, 2 attività aziendali, 2 autoveicoli, 2 motoveicoli e 9 rapporti finanziari, accumulati illecitamente.
La conclamata pericolosità sociale dei due e l’accertata sproporzione dei loro patrimoni avevano già portato, tra giugno e luglio 2016, all’adozione da parte del Tribunale Etneo, del sequestro anticipato dell’ingente patrimonio mafioso accumulato.
Adesso, sempre su proposta della Procura, il Tribunale di Catania, Sezione misure di prevenzione, ha emesso due decreti di confisca del valore complessivo di 9 milioni di euro, accumulati illecitamente da Francesco COSTANTINO (detto “Nuccio u Cannaleri”, classe 61) e Omar SCARAVILLI (classe 81, attualmente detenuto).
JIl provvedimento è stato eseguito dai Finanzieri del Comando Provinciale della Guardia di Finanza di Catania.
I due uomini sono stati destinatari di diverse pronunce giudiziarie che li connotano, secondo gli inquirenti, per la loro appartenenza alla criminalità organizzata di stampo mafioso. In particolare:
– Francesco COSTANTINO è stato condannato, con sentenza divenuta irrevocabile, per aver fatto parte del clan etneo dei “Laudani”, nonché per rapina e furto aggravati e per detenzione illegale di armi e munizioni. Risulta inoltre coinvolto in una vicenda processuale nella quale è imputato per estorsione aggravata dal metodo mafioso per essersi adoperato, a vantaggio del clan, per riscuotere il “pizzo” a danno di un’impresa di fabbricazione di fuochi pirotecnici. Inoltre, in un’altra investigazione, più recente, è indagato per il ruolo organizzativo assunto nell’ambito del clan di San Giovanni La Punta;
– Omar SCARAVILLI, già condannato con sentenza irrevocabile per due episodi di ricettazione, è stato nel tempo destinatario di due ordini di custodia cautelare in carcere per la sua appartenenza all’associazione mafiosa etnea del clan “Laudani” e per la commissione di reati di estorsione e lesioni, aggravati dal metodo mafioso.
I militari del Nucleo di Polizia Economico – Finanziaria di Catania, delegati dalla Procura, hanno condotto mirate indagini patrimoniali nei confronti dei due e dei rispettivi nuclei familiari all’esito delle quali è emersa, appunto, la assoluta sproporzione dei beni posseduti rispetto ai redditi dichiarati al fisco.
A completamento del procedimento camerale, è stata applicata ai due la misura della sorveglianza speciale per 3 anni e ordinata la confisca dei beni oggetto del sequestro anticipato (25 immobili, 2 terreni, 2 attività aziendali, 2 autoveicoli, 2 motoveicoli e 9 rapporti finanziari), eseguita dagli investigatori del Nucleo Polizia Economica Finanziaria di Catania.
Il patrimonio in questione sarà affidato alla gestione dell’Agenzia Nazionale per i beni confiscati.
- Posted by Redazione
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