Pubbliservizi: Tribunale chiede 4 milioni di liquidità a garanzia
La parola passa alla Città metropolitana. Se non saranno soddisfatte le richieste sarà fallimento.
Una ricapitalizzazione aziendale della Pubbliservizi pari a 4 milioni di euro è stata richiesta dal Tribunale Fallimentare di Catania alla Città metropolitana tramite il commissario giudiziale Salvatore Nicolosi.
La somma dovrà essere messa a disposizione per fare restare la partecipata all’interno del concordato, in caso contrario si andrà verso la messa in liquidazione. In data 2 marzo è stato fissato un nuovo incontro in cui si discuterà della chiusura dell’iter del licenziamento collettivo aperto il 22 novembre 2017 o della sua continuazione.
È quanto comunicato ieri alle parti sociali, durante una riunione al Palazzo Esa convocata dall’Assessorato regionale del lavoro. Dalla Fisascat-Cisl ci hanno riferito che nel corso della riunione, a fronte delle richieste del Tribunale di Catania, hanno chiesto una certificazione dell’organigramma che è stato fornito loro dall’amministratore unico della società Silvio Ontario.
La Fisascat-Cisl, infatti non ha mai creduto che questo organigramma corrisponda alla situazione reale al gennaio 2009, data alla quale la Città Metropolitana aveva chiesto di riportare qualifiche e mansioni. Il sindacato è inoltre convinto che la situazione finanziaria disastrosa sia stata causa appunto di elargizione clientelare di superminimi e avanzamenti di carriera che tutt’oggi si vogliono ancora tenere in azienda.
Una mancanza di trasparenza quindi da parte dell’amministrazione della Pubbliservizi che secondo il sindacato, emerge anche nella situazione sia lavorativa che retributiva poco chiara di chi è in attesa di giudizio per truffa e peculato nel processo scaturito dall’inchiesta della Guardia di Finanza di Catania denominata “Cerchio magico” ed è ancora in servizio.