Librino: verso la conclusione del “rammendo urbano”.
Entro venti giorni – ha detto Bianco – i lavori di messa in sicurezza tra la scuola Brancati e il campo San Teodoro saranno completati.
L’operazione di “rammendo urbano” cominciata oltre un anno fa dal gruppo G124, che prende nome dal numero dell’ufficio del progettista Renzo Piano che l’ha ideata, si avvia alla sua conclusione.
Ieri infatti la Tecnis, che si è aggiudicata il bando del Comune di Catania per una prestazione d’opera gratuita, ha cominciato i lavori per la messa in sicurezza dell’area del rammendo urbano, quella tra la scuola Vitaliano Brancati e il campo di rugby San Teodoro.
“Entro venti giorni – ha detto il sindaco di Catania Enzo Bianco – abbiamo avuto assicurazione che i lavori di messa in sicurezza saranno completati. Intanto attendiamo i risultati del bando di affidamento per l’area del San Teodoro pubblicato dal Comune lo scorso 26 novembre”.
A lavori completati si potrà procedere alla realizzazione dei giochi di strada, progettati in collaborazione con l’Accademia del design Abadir, che concluderanno l’operazione del rammendo.
Gli interventi sull’area tra la scuola Brancati e il campo di rugby – ideati dagli architetti Roberto Corbìa e Roberta Pastore del Gruppo G124 con il coordinamento dell’archistar Mario Cucinella e portati a termine da Rosario Marino dell’Ufficio interventi speciali del Comune di Catania – erano cominciati nel mese di luglio.
Prima c’era stata la ripulitura della zona da una notevolissima quantità di rifiuti e poi la bitumazione della superficie di collegamento tra le due strutture, funzionale anche a ospitare manifestazioni sportive, culturali e sociali. Erano state effettuate inoltre azioni di ampliamento dell’area destinata agli orti didattici urbani, attualmente una quarantina. Un esperimento nato dal basso nell’ambito dell’operazione di rammendo, ma che fa parte del progetto lanciato da Bianco e che prevede la realizzazione a Librino di un parco con orti e frutteti urbani tra i più grandi d’Europa.
A Librino, insomma, la “ricucitura” ha riguardato non soltanto il territorio, ma anche le idee: come ha sottolineato Carlo Colloca – docente di analisi sociologica e metodi per la progettazione del territorio dell’Università di Catania, che ha seguito gli architetti del gruppo G124 nell’analisi dei bisogni e della domanda di pianificazione dei cittadini – il progetto dei professionisti, partiti dalle richieste di chi abita nella zona, e quello dell’Amministrazione Bianco coincidevano. Come hanno dimostrato anche i centocinquanta disegni che illustravano le “domande di città” dei bambini della scuola Brancati presentati a fine settembre nella Club House Peppe Cunsolo del campo San Teodoro.
“A fine novembre a Roma – ha raccontato Bianco – ho ringraziato personalmente il senatore Renzo Piano in occasione della presentazione del primo rapporto del gruppo G124 nel Palazzo Giustiniani, che riguardava le operazioni di rammendo a Catania, Roma e Torino. E gli ho detto che quest’operazione, di altissimo valore sociale, rappresenta una svolta nella filosofia di progettazione e di gestione del territorio delle città”.
Nell’incontro di Palazzo Giustiniani c’era una folta delegazione catanese, dall’assessore alle periferie Rosario D’Agata a Nicola Colombrita presidente dell’Ance, da Concetto Bosco di Tecnis al vicepresidente di Confindustria Giovani Salvo Messina, da Lucia Giuliano, direttrice dell’Accademia Abadir alla preside dell’Istituto Brancati Lucia Abramo. C’erano anche i rugbisti dei Briganti, Fabio Lombardo e Marco Francucci, che hanno donato a Renzo Piano un pallone ovale e la maglia della squadra e Salvatore Castoro in rappresentanza degli “ortolani” di San Teodoro.
“Sono stato felice di notare – ha sottolineato Bianco – quanto, nell’incontro a Roma, i professionisti che hanno operato a Librino siano riusciti a comunicare le emozioni e le sensazioni positive provate lavorando su Catania davanti a una platea di grande livello visto che erano presenti anche il presidente del Senato Pietro Grasso e il Ministro dei Beni Culturali, Dario Franceschini. È risultata evidente l’importanza strategica per la nostra città di questo progetto che, partendo dall’ascolto dei bisogni dei cittadini, ha consentito di dare l’avvio a un processo di riqualificazione che adesso tocca a noi tutti completare”.
Della stessa opinione anche Colloca. “Siamo convinti – ha detto – che l’intervento di riqualificazione potrà proseguire a Librino con la realizzazione di un Laboratorio di quartiere che coinvolga ancora tutti coloro i quali si sono già impegnati per la riuscita di questo primo intervento. Parliamo dell’Università di Catania, delle associazioni di categoria, degli Ordini professionali, del Terzo Settore e di tutti coloro i quali sono interessati alla rigenerazione di un’area di fondamentale importanza per la nostra città”.
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