Imu: ancora nulla di fatto in Consiglio, intanto i sindacati dei pensionati dicono “no ai rincari”.
Altra seduta a vuoto ieri in Consiglio comunale chiamato in seduta di prosecuzione ad approvare il regolamento per l’applicazione dell’Imu, l’Imposta municipale propria. Dopo lo scioglimento della seduta del giorno prima per mancanza del numero legale ieri sarebbero stati sufficienti 18 consiglieri presenti in aula per la validità dell’adunanza, ma ancora una volta i numeri non ci sono stati. Parecchi consiglieri avevano già annunciato che non sarebbero stati presenti per protesta contro il provvedimento sostenuto dall’amministrazione Stancanelli, e ieri già al momento di votare una pregiudiziale proposta dal capogruppo del Pd Saro D’Agata, l’aula era semivuota. Il capogruppo del Pid Valeria Sudano ha quindi chiesto la votazione con appello nominale e con 17 presenti, 16 votanti, nessun contrario e un astenuto, il presidente del Consiglio Marco Consoli ha sciolto la seduta in assenza, appunto, del numero legale.
In aula anche un duro scontro verbale tra il capogruppo della Destra Nello Musumeci e lo stesso Consoli, ma intanto i sindacati dei pensionati promettono nuove mobilitazioni se l’amministrazione non riaprirà un confronto prima che venga assunta ogni decisione su eventuali rincari.
I segretari provinciali di Spi, Fnp e Uilp, Nicoletta Gatto, Marco Lombardo e Franco Prezzavento, in una nota sottolineano che, “soprattutto dopo l’accordo siglato nel 2011 nel quale il Comune si impegnava a non diminuire gli stanziamenti per i servizi, e a non innalzare la tassazione locale per i soggetti più deboli, sarebbe stato opportuno evitare, anche per la difficile situazione nella quale versa la nostra città, la previsione di consistenti aumenti delle aliquote sia per le prime che per le seconde case”. Le tre sigle ricordano al sindaco e all’amministrazione “che i sindacati confederali e dei pensionati, più volte hanno chiesto di essere sentiti per evitare le gravi ripercussioni di carattere sociale che gli aumenti ipotizzati potrebbero comportare” e ” hanno ripetutamente proposto di salvaguardare almeno la prima casa e le seconde case affittate a canone concordato, ma l’amministrazione non ha ancora fornito risposte chiare, nonostante le dichiarazioni pubbliche del sindaco, rilasciate nelle scorse settimane”.
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