Morte Nicole: “Catania non ha attuato le norme”.
Questa la risposta del ministro Lorenzin all’interrogazione del parlamentare di Forza Italia, Basilio Catanoso. Gibiino intanto querela Vanity Fair.
“Catania non ha attuato la norma, non c’è il trasporto neonatale di emergenza come dovrebbe esserci e come c’è ad esempio a Bologna, a Firenze, oppure in altre province d’Italia o della stessa regione – ha detto il Ministro -. Se ci fosse stato un trasporto neonatale di emergenza, come da norma di Legge, pur non sapendo ad oggi le cause della morte della bambina che saranno accertate dall’autopsia, almeno avremmo potuto sperare di salvarla”.
Così Beatrice Lorenzin oggi durante il question time alla Camera in risposta al deputato etneo Basilio Catanoso (FI) che le chiedeva risposte sul decesso della piccola Nicole avvenuto lo scorso 12 febbraio, a poche ore dalla nascita.
È stato quindi un fatto di disfunzione organizzativa che, ha aggiunto la titolare del dicastero alla Salute, proprio perché di questo tipo, potrebbe ripetersi” e poi ha elencato le azioni svolte dalla task force ministeriale per accertare l’accaduto.
Catanoso nel suo intervento ha sottolineato come si tratti di una tragedia che coinvolge non solo la famiglia ma l’intero popolo siciliano. “Siamo qui per onorare il mandato parlamentare responsabilmente, affinchè una folle tragedia del genere non si ripeta in un territorio quello catanese dove non esiste una rete di emergenza, come lei stessa, onorevole Ministro, ha ricordato. Una provincia quella di Catania in cui le strutture sanitarie pubbliche rifiutano il ricovero d’urgenza a causa della possibile mancanza di posti letto in terapia intensiva, una città in cui la Regione ha portato da 4 a 2 i posti Utin al Santo Bambino, cioè la struttura pubblica dove si registra il maggior numero di nascite in Sicilia”.
“Da siciliano, ha concluso il deputato, sono tristemente preoccupato da quello che Lei, Ministro, ha detto. Perché si riconosce come il sistema sanitario siciliano faccia acqua da tutte le parti. È un sistema allo sbando quello sanitario, perché bisognava proteggere la vita di una bambina, trasportandola in un pronto soccorso intensivo funzionale che assicurasse un intervento adeguato e tempestivo, anche a prescindere dai posti letto. Il taglio dei posti letto operato dalla Regione Siciliana è una follia, la stessa Asl di Catania solo da 10 giorni ha un direttore generale dopo mesi di commissariamento, è tutto un caos. Ancora peggio la gestione del 118 che risponde in modo approssimativo non dando seguito alle emergenza. La verità è che dovrebbe essere commissariata l’intera Regione Siciliana!”
Intanto dalla clinica Gibiino, dove la bambina è venuta alla luce, il Direttore Amministrativo, Dario Pagano, invia una nota agli organi di stampa in cui precisa: “Siamo vicini alla famiglia e profondamente addolorati per quanto accaduto, ma la Clinica e lo staff medico hanno fatto tutto il possibile per aiutare la piccola Nicole e adottato tutte le procedure previste dalle normative vigenti.
Da rilevare che proprio oggi un po’ tutti i quotidiani riportano la notizia secondo la quale gli ispettori inviati dal ministero della salute hanno evidenziato delle criticità nella macchina organizzativa regionale riguardanti la mancata attivazione, nella Provincia di Catania, dei servizi STAM e STEN, ovvero i servizi di trasporto assistito materno e per le emergenze neonatali, nonché ulteriori falle nel servizio del 118.
Ci auguriamo che la magistratura faccia al più presto chiarezza su quanto accaduto.
Le notizie diffuse nei giorni scorsi, spesso infondate, hanno già inciso pesantemente sull’operato e sull’immagine della nostra struttura sanitaria che, è bene ricordarlo, è presente da oltre 50 anni. Abbiamo sempre svolto con grande attenzione, professionalità e rispetto delle normative vigenti il nostro lavoro e continueremo a farlo.
Il nostro pensiero va ai genitori di Nicole, che sono le vere vittime di questa triste vicenda.”
Infine il senatore Vincenzo Gibiino, membro del Comitato di Presidenza di Forza Italia e coordinatore azzurro in Sicilia, informa di aver querelato VanityFair.it, per la pubblicazione di una notizia pubblicata lo scorso 13 febbraio.
“Una notizia, dice Gibiino, del tutto priva di fondamento, lesiva della mia persona, della mia dignità, nella quale si affermava che la piccola ‘Nicole è nata nella clinica di Vincenzo Gibiino, coordinatore regionale di Forza Italia e amico, conoscente di mamma Tania’. Una totale falsità, non essendo affatto proprietario, o socio, della Casa di Cura Gibiino Srl di Catania e, pur nel massimo rispetto della gravità dell’immane tragedia, non essendo e non essendo mai stato amico e/o conoscente della madre di Nicole, della quale la stampa segnala il nome, ovvero la signora Tania Laura Egitto. Si tratta di circostanze particolarmente gravi, che mi coinvolgono sul piano personale in una vicenda delicatissima, e non meno sul piano pubblico, in quanto richiamano il mio ruolo politico di coordinatore regionale di Forza Italia. Devolverò in beneficenza la somma di un milione di euro richiesta per danni” conclude nella nota il senatore.
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