Playa: gabbiano ferito salvato dalla Capitaneria di Porto
Nessuna delle autorità competente è intervenuta per salvare il volatile, che si era rifugiato in spiaggia, denuncia l’Enpa.
Nella mattinata di oggi un gabbiano, ferito ad una gamba e in evidente sofferenza, si era rifugiato alla Playa di Catania, nei pressi del Villaggio Ippocampo di Mare. Nonostante le ripetute segnalazioni da parte dei cittadini, l’animale è rimasto in sofferenza per parecchie ore. Solo nel primo pomeriggio è intervenuta la Capitaneria di Porto che ha offerto la propria disponibilità a ricevere e consegnare il Gabbiano a un veterinario di loro conoscenza per le cure del caso.
L’E.N.P.A, che ne ha dato notizia, ha spiegato che “Pur essendo contattata, era impossibilitata ad intervenire, poiché impegnata in altri recuperi”. L’ente ha sottolineato come “Nessuna Autorità competente sia intervenuta. Infatti non la Polizia Municipale, non il Corpo Forestale, non la Ripartizione Faunistica, il cui numero risulta essere per oscure ragioni irrintracciabile e neanche l’Asp3 Veterinaria che si occupa delle prime cure solo se l’animale viene condotto presso il proprio ambulatorio e che, tra l’altro, non fa alcuna degenza (l’animale viene subito riconsegnato a chi ha provveduto ad accompagnarlo). Ci sarebbe stato il Centro di recupero – spiegano dall’ E.N.P.A.- ma ha cessato il servizio più di un anno fa”.
Il Presidente provinciale dell’Enpa di Catania, Cataldo Paradiso ha denunciato che “Quasi tutti i giorni riceviamo segnalazioni di animali selvatici in difficoltà e i nostri volontari molto spesso si sostituiscono alle pubbliche autorità. In questo modo siamo riusciti a salvare centinaia di selvatici, tra gheppi, occhioni, rondoni, gabbiani, tartarughe, merli, colombacci ecc…curati dall’Asp3. Non tutti purtroppo hanno avuto la stessa fortuna, a volte l’attesa di una risposta delle Autorità fa perdere minuti preziosi”.
Eppure in tema di Fauna selvatica la legge regionale 33/1997, in attuazione della normativa nazionale 157/1992, attribuisce alle Province e alle Città Metropolitane, le competenze per l’istituzione di Centri di Recupero, ferme restando tutte le competenze dei Sindaci, per la Vigilanza Zoofila e la difesa del cosiddetto “patrimonio zootecnico”.
Paradiso ha concluso ha dichiarato che “Da tempo immemore sollecitiamo le Istituzioni ad adempiere i loro doveri di soccorso, recupero, degenza e reimmissione della fauna selvatica. Riteniamo inaccettabile il disinteresse manifestato al riguardo dalle Autorità: se non verrà ripristinato in tempi ragionevoli il servizio di recupero selvatici, ci rivolgeremo all’Autorità Giudiziaria”.