Librino: Berretta, si investa qui per cambiare Catania.
Ieri assemblea organizzata dal circolo di quartiere del Pd per affermare un modello di rinascita partecipativo e condiviso.
Assemblea pubblica partecipata, quella organizzata ieri pomeriggio dal Circolo del PD di Librino nella sede di viale Castagnola: due ore di dibattito in cui cittadini, abitanti, operatori commerciali di Librino, insegnanti, si sono incontrati per confrontarsi sulle difficoltà quotidiane e sulle priorità da individuare per il rilancio del quartiere.
Un quartiere che, nonostante i moltissimi problemi, è stato in grado di attrarre forze positive come i Briganti, Suor Lucia, moltissimi insegnanti che hanno fatto del loro mestiere una vera missione.
“Ci preoccupa però che oggi alcune risorse importanti, come quelle che Antonio Presti ha messo a disposizione di Librino, vadano via da qui, ha detto il deputato nazionale dei Democratici Giuseppe Berretta. Presti ha messo a disposizione le proprie opere, il proprio patrimonio per realizzare un grande progetto come il museo dell’immagine coinvolgendo 30 mila persone di Librino, il nostro quindi è un appello all’artista perché si riconnetta con il quartiere e al Comune perché sia pronto ad investire sul suo progetto di museo diffuso”.
E quello di Presti, ha detto ancora il il parlamentare, è un “modello” da seguire: “La Porta della Bellezza in tutti questi anni non è mai stata sfregiata, vandalizzata, ed è un esempio che fa capire come il vero tema sia il modo in cui si possono e si devono realizzare i cambiamenti a Librino: ci vuole innanzitutto la partecipazione dei cittadini, perché si sentano proprietari di un pezzo del proprio quartiere”.
Una partecipazione che, laddove si realizza, dà buoni risultati: dalla Porta della Bellezza appunto “ad alcuni orti urbani, nati in maniera spontanea per volere dei cittadini di Borgo Librino e che si fanno spazio tra le aiuole incolte” ha raccontato Piera Busacca, docente del Dipartimento di Urbanistica della facoltà di Ingegneria dell’Università etnea.
“La nostra idea, l’appello che lanciamo all’amministrazione comunale è di farsi protagonista di un cambiamento condiviso e partecipato – ha sottolineato Daniele Sorelli dei Giovani Democratici – Librino è una piccola questione meridionale, è un pezzo di Catania che ripartendo, renderebbe migliore tutta la città”.
“Un pezzo importante di Catania in cui però i cittadini si sentono abbandonati e insicuri, in cui si rubano chilometri di recinzioni nottetempo senza che nessuno se ne accorga, in cui mancano i collegamenti pubblici” ha detto il segretario del Circolo PD di Librino, Bruno Medeot.
E di sicurezza si è parlato a lungo, grazie anche ai contributi dei segretari dei sindacati di polizia Coisp e Siap, Alessandro Berretta e Tommaso Vendemmia.
“In un quartiere di 100 mila abitanti ci sono solo 29 agenti assegnati al commissariato di Librino” ha denunciato Berretta. Numeri ribaditi da Vendemmia: “Nell’attuale commissariato di Librino, in attesa del trasferimento a Villa Nitta, gli spazi sono angusti e i poliziotti sono oberati da attività amministrativa: abbiamo chiesto al Questore di potenziare i controlli su strada, perché non si può preservare solo il centro storico” ha proseguito Vendemmia, che ha ricordato anche il progetto-chimera della Cittadella della Polizia, avviato nel lontano 2004, finanziato con 30 milioni di euro di fondi Cipe ma rimasto al palo a causa della presenza di amianto e rifiuti pericolosi interrati nell’area in cui dovrebbe sorgere l’edificio. Una vicenda su cui Berretta ha interpellato anche i Ministeri dell’Interno e della Salute.
Sicurezza, quindi, ma anche riqualificazione, pulizia, trasporti, sviluppo che passa da alcuni progetti tuttora fermi: dalla Cittadella della Polizia all’Ospedale San Marco fino alle scuole superiori “su cui – ha proseguito il deputato nazionale dei Democratici – faremo una battaglia, la porteremo a Palermo per chiedere alla Regione di sposare il piano dell’assessore comunale Scialfa, e dobbiamo vincerla”.
“Librino purtroppo è l’emblema dei fallimenti dello stato, che non è riuscito ad innescare un circuito virtuoso – ha detto il consigliere comunale Notarbartolo – Per questo pensiamo che si debbano ricercare soluzioni innovative, incentivare le energie sane, come quelle dei Briganti, ascoltare il quartiere senza derubricare il tema Librino a semplice questione da campagna elettorale”.
Invertire la prospettiva, dunque, pensando di cambiare Catania attraverso Librino: “Ci sono tanti strumenti, penso ad esempio al wi-fi libero che a Piazza Università c’è ma di cui ci sarebbe molto più bisogno proprio qui, proprio a Librino – ha concluso Berretta – Anche questa è un’idea e chiediamo al Comune di ascoltare le richieste del quartiere: noi, assieme al circolo del PD, vogliamo essere uno stimolo e continueremo a dare il nostro contributo”.
Tanti i partecipanti che hanno dato un contributo: da Pippo Rizzo che ha chiesto al sindaco di “venire a Librino per ascoltare gli abitanti” al segretario del Sunia Giusy Milazzo, dal presidente di Legacoop Giuseppe Giansiracusa all’ex segretario provinciale del Pd Luca Spataro fino al racconto – concreto e duro – della vita dei ragazzini del quartiere offerto da Francesca Mangano, docente delle medie all’istituto Pestalozzi.
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