Giornalisti: è scontro tra Assostampa e Ordine. No al polo con i comunicatori
Il sindacato catanese ha inviato una nota al presidente nazionale in merito al corso di formazione “Nuova comunicazione pubblica e nuova previdenza”.
È scontro tra Assostampa Catania e Ordine dei giornalisti di Sicilia. Il sindacato dei giornalisti etnei è infatti in forte disaccordo con il tema del corso di formazione organizzato appunto dall’Ordine sul tema “Nuova comunicazione pubblica e nuova previdenza” in programma nella sede del Dipartimento di Scienze Politiche a Catania il prossimo 8 giugno.
L’Assostampa comunica di aver coinvolto nella questione il presidente del Consiglio nazionale dell’Ordine Carlo Verna, al quale ha rivolto la seguente domanda: “Davvero l’Ordine nazionale dei giornalisti vuole trasformarsi in un polo della comunicazione?”.
Quindi la nota del sindacato entra nel merito.
“Secondo il programma diffuso si affronterà il tema di una non meglio individuata “stagione dell’integrazione delle attività di informazione e comunicazione nella Pubblica amministrazione, primo passo verso un comune polo professionale tra giornalisti e comunicatori”.
Nella comunicazione inviata dall’Ordine dei giornalisti di Sicilia – prosegue la nota – si parla inoltre come di una panacea della “prospettiva di riunificazione tra le due figure professionali, già in parte recepita dai contratti del pubblico impiego”.
È qui che l’Assostampa fa due osservazioni.
“La prima: viene data per scontata la sconfitta della Fnsi sull’applicazione del contratto di lavoro giornalistico nella Pubblica amministrazione.
La seconda: gli organizzatori ignorano o peggio fingono di dimenticare che la Sicilia è l’unica regione d’Italia in cui il sindacato regionale dei giornalisti, oltre dieci anni addietro, ha firmato un contratto di lavoro che definisce le figure professionali e l’applicazione del contratto di lavoro giornalistico per i colleghi che lavorano negli enti locali. Chi ha organizzato questo “incontro formativo”, insomma, forse ignora, o peggio, vorrebbe far dimenticare che quel contratto, pubblicato sulla Gazzetta ufficiale regionale, è una legge ancora vigente”.
E conclude
“In questo “incontro formativo” sarà illustrata una presunta realtà, ben diversa da quella oggettiva, presentandola come ipotesi positiva nonostante sia palese che finirà per danneggiare centinaia di colleghi: i giornalisti ai quali verrà negata l’applicazione del contratto di lavoro giornalistico. Di questa scelta politica – nella lettera inviata a Verna – i giornalisti catanesi informano lo stesso presidente che chiederanno conto al presidente dell’Ordine dei giornalisti di Sicilia Giulio Francese che, con questo “incontro formativo”, dimostra di sposare in toto certe tesi facendo credere ai colleghi ciò che non è, ossia che i giornalisti che lavorano negli enti locali in Sicilia devono trasformarsi in semplici burocrati e che l’Istituto di previdenza può esser salvato soltanto dal “matrimonio” con i comunicatori. Fare politica spacciandola ai colleghi come corso formativo non collima con i doveri di chi la deontologia dovrebbe invece tutelare”.
Nell’attesa di dare spazio alla replica del presidente Giulio Francese e di ascoltare la posizione dell’Ordine nazionale, qui auspichiamo che la questione dia occasione per un confronto sul futuro della professione aperto a tutti gli attori coinvolti e in un’ottica di rilancio e qualificazione della categoria.