Pubbliservizi: oggi incontro al C.P.I. I lavoratori organizzano un sit in
Sit in Pubbliservizi|La manifestazione si terrà dalle 15.00 alle 20.00. I sindacati “Manca la riorganizzazione societaria”.
Un sit-in di protesta è stato proclamato dalle sigle sindacali dei lavoratori della Pubbliservizi, sempre più incerti sul loro destino lavorativo.
La protesta si terrà davanti al C.P.I. di via Coviello 6 oggi 22 novembre dalle ore 15:00 alle ore 20:00, in contemporanea alla riunione tra le parti sociali, l’amministrazione dell’azienda partecipata, funzionari della Città metropolitana e i dirigenti dello stesso C.P.I.
La protesta è sostenuta dai sindacati Asal, Cisal, Cisal Terziario, Con Fliaa Centro Storico. Cse, Fast, Fesica, Confsal, Snalv Confsal, OR.S.A..
La comunicazione da parte delle sigle sindacali a sostegno della manifestazione è giunta ieri 17 novembre, attraverso una lettera indirizzata alla Pubbliservizi al C.P.I. alla Città metropolitana e alla Questura di Catania.
I sindacati hanno mostrato tutte le perplessità dei lavoratori scrivendo che “Con grande rammarico, dobbiamo riscontrare che si segue una linea da parte dell’amministrazione e della Proprietà che si allontana sempre di più da possibili soluzioni atte a salvaguardare i 380 lavoratori a rischio disoccupazione. Nutriamo – continuano i sindacati – forti dubbi circa la percorribilità dell’indirizzo intrapreso verso la concessione di ammortizzatori sociali, che reputiamo strumento utilissimo alla salvaguardia del reddito e dell’occupazione dei dipendenti ma in un contesto che sia diverso da quello in cui attualmente versa la Pubbliservizi”.
Inoktre i sindacati autonomi continuano: “L’ammortizzatore sociale non deve essere soluzione “tampone” ma bensì conseguenza imprescindibile di una riorganizzazione della società che ne garantisca la sostenibilità futura e di conseguenza garantisca la stabilità dei lavoratori. Ad oggi, nonostante le sollecitazioni di tutte le forze sindacali non è avvenuto. Manca – concludono i sindacati – il presupposto principale rappresentato dal contratto di servizi con l’Ente Città Metropolitana così come manca ed è mancata la riorganizzazione fondamentale di una struttura esageratamente appesantita dalle passate Amministrazioni”.