Imu: allarme di Legacoop, a Librino in 500 rischiano di pagare.
L’ambiguità irrisolta di una norma contenuta nella legge 214/2011 che non riconosce ad alloggi di proprietà delle cooperative a proprietà indivisa l’aliquota di prima casa, potrebbe comportare il pagamento della tassa.
Lancia l’allarme il Presidente di Legacoop Catania Giuseppe Giansiracusa sul fatto che l’annuncio del Presidente del Consiglio di un blocco della rata di giugno dell’IMU, rischia di non avere effetto per oltre 500 famiglie a basso reddito che vivono a Librino.
“Risulta evidente” – sottolinea Giansiracusa – “la pesante conseguenza che il mancato riconoscimento dello status di abitazione principale agli alloggi assegnati in godimento (che è subordinata, sia chiaro, al requisito di non possidenza di altro alloggio), determina su una fascia di persone economicamente deboli e socialmente esposte sul piano abitativo e, quindi, sulle loro condizioni di vita, aggravate ancor più dalla crisi in atto”.
Nel passato, ricorda il presidente di Legacoop – a partire dal Decreto legislativo 504/1992 istitutivo dell’ICI, il legislatore, riconoscendo la particolare natura e la funzione sociale svolta dalle cooperative edilizie a proprietà indivisa e mista, che, mantenendone la proprietà, assegnano ai soci le abitazioni con contratti di affitto di lunga durata, ha costantemente esteso ad esse il regime fiscale dettato per le “prime case” di proprietà delle persone fisiche: in particolare un’aliquota agevolata e le relative detrazioni.
Più di recente, l’assimilazione è stata confermata dal D.L. n. 93/2008, che ha esteso alle cooperative l’esenzione dall’ICI disposta per l’abitazione principale delle persone fisiche.
Nel 2011, l’art. 13 della legge 214, introducendo l’IMU in sostituzione dell’ICI e stabilendo la sua applicazione anche alle abitazioni principali, ha esteso il beneficio della detrazione prevista per l’abitazione principale anche agli alloggi locati da cooperative indivise e IACP, ma non ha riconosciuto esplicitamente l’aliquota “prima casa” agli alloggi stessi. Questo ha comportato per le cooperative, e per le famiglie in affitto, il pagamento di aliquote non “prima casa”.
“Invitiamo il Governo” – conclude Giansiracusa – “a porre rapidamente rimedio a questo problema: sarebbe davvero singolare se non lo si facesse, nel momento in cui si vuole alleggerire il carico fiscale sulle famiglie più deboli”. La questione a Catania coinvolge oltre 500 famiglie di diverse cooperative ubicate nel quartiere di librino, i cui soci sono in particolari condizioni disagiate. Nei prossimi giorni insieme ai presidenti delle cooperative incontreremo i sottosegretari del Governo Giuseppe Berretta e Giuseppe Castiglione per affrontare la questione e trovare una soluzione.
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