Forse capito il gioco dei rossazzurri, ma Lucarelli ha tante soluzioni e saprà metterle in campo al momento opportuno.
Se è vero, nel calcio, l’assunto che squadra che vince non si tocca, è altrettanto vero che nulla è assoluto, e che nel gioco più bello del mondo, qualsiasi tattica che si pensa possa essere vincente per sempre nei fatti non lo è. Questo è l’insegnamento che ha lasciato ai rossazzuri la partita vinta , seppur stentatamente contro la Fidelis Andria, ieri sera allo stadio Massimino.
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La squadra pugliese, per quello che si è visto in campo ieri, era venuta con l’intenzione di fare bottino pieno, sfruttando la velocità nel gioco di transizione e una difesa molto accorta. Per sfruttare, forse l’unico, tallone di Achille del centrocampo catanese, cioè la velocità, ha messo in campo una squadra votata alla corsa, specialmente nelle fasce, dove Marchese, ottimo in fase propositiva, può essere messo in difficoltà proprio dalla velocità degli avversari, così come Lodi e Biagianti. I tre infatti, pur essendosi proposti bene nella fase offensiva, sono stati sempre tagliati fuori dal poter intervenire, proprio dalla corsa e dai lanci improvvisi degli avversari, che a tratti sono riusciti a esprimere bellissime trame di gioco.
Visto il risultato positivo, i tifosi possono dormire sonni tranquilli, ma per come è maturato, ottenuto solo su calcio di rigore e con pochi tiri in porta da parte dei rossazzurri, Lucarelli dovrà pensare probabilmente a qualche soluzione di gioco diversa da quelle proposte con successo nelle ultime tre partite. Infatti a noi è sembrato che l’Andria al Massimino abbia capito come disinnescare le trame di gioco del Catania e come riuscire a portarsi pericolosamente vicino la porta difesa da Pisseri.
Di varianti Lucarelli ne ha tantissime, cosa che i suoi colleghi non hanno, vista l’ampia rosa allestita questa estate. Ma attenzione che se il Catania ieri sera è sembrato stentare a fare tanti gol è perché è veramente temuto da tutti, che contro si giocano come dice sempre Lo Monaco la “Partita della vita”.